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    Politica
    2 Novembre 2011
    Agraria tagliata fuori dal problema discarica

    CIVITAVECCHIA – «Non avendo potuto, suo malgrado, partecipare attivamente al consiglio comunale congiunto tenutosi alla Pucci, per un ingiustificato mancato coinvolgimento da parte delle Istituzioni», l’Associazione agraria di Civitavecchia ha voluto esprimere ugualmente la sua opinione in merito all’ipotesi di realizzazione di una discarica regionale sul territorio del comprensorio: «Accanto al disastro ecologico» che la realizzazione della Megadiscarica comporterebbe «non possiamo sottovalutare l’impatto nefasto dal punto di vista economico, con la svalutazione di terre e immobili». A dichiararlo è il consiglio di amministrazione dell’associazione: «Una criticità sentita e vissuta con grande senso di responsabilità che vede maggioranza e minoranza dell’Ente unite per difendere un territorio vilipeso e da decenni condannato a pesanti servitù. Un territorio che non può sempre subire passivamente le iniziative decise da Roma o dal Governo centrale».
    Soddisfatto della decisione unanime del consiglio congiunto è anche il consigliere comunale del Pd, Mauro Guerrini, che coglie l’occasione per dire la sua, sulla proposta del sindaco Moscherini di realizzare il bosco di 45 ettari, che l’Enel deve alla città, nei pressi di Allumiere e non più nei dintorni di Tvn: «È saltato il furbo tentativo del sindaco di Civitavecchia di cogliere l’occasione per inserire nel documento l’autorizzazione, da parte di tutti i Comuni, a realizzare una ‘‘Oasi di Verde’’, a spese dell’Enel nell’area del Centro chimico in cui si teme possa sorgere la Megadiscarica». E rammentando che «l’Enel ha l’obbligo contrattuale con il Comune di Civitavecchia di costruire un parco attorno alla centrale», accusa il Sindaco di aver bloccato sul nascere la realizzazione del bosco «con una semplice lettera, in attesa che gli uffici tecnici del Comune individuino un’area più adatta per il bosco essendo per lui quella attorno alla centrale destinata, in futuro, ad altre attività produttive non meglio identificate. Riteniamo pertanto il Comune inadempiente – conclude Guerrini – per non aver fatto rispettare fino ad oggi una prescrizione contrattuale, determinando un sicuro danno per la città».