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    Politica
    2 Novembre 2011
    Alleanze lontane, la Franceschini non ci sta

    CIVITAVECCHIA – Timidi segnali di apertura da parte della segreteria nel corso dell’ultima riunione del Partito democratico. Il presidente Giovanni Ranalli, in linea con la posizione dell’onorevole Pietro Tidei, ha proposto l’istituzione di un comitato politico collegiale, con dei vicesegretari e lasciando al suo posto la coordinatrice Roberta Galletta. Proprio lei, nel corso dell’incontro di lunedì, ha ribadito che «prima della ricerca della alleanze all’interno del centrosinistra è necessaria l’unità del partito». Posizione non condivisa dal resto dell’area Bersani e dalla Franceschini, alle quali la proposta fatta oggi da Ranalli sarebbe andata bene tre mesi fa. Due aree interne al Partito democratico che continuano a chiedere un partito che funzioni, in grado di discutere e di elaborare strategie politiche e programmatiche. La tideiana Roberta Galletta continua ad invocare l’unità del partito, con il superamento delle divisioni interne e la creazione di un clima e di una organizzazione «che possa portare alla celebrazione dell’imminente congresso del prossimo ottobre». «Solo nell’unità delle varie aree e nella condivisione di temi centrali – ha affermato la coordinatrice – si può produrre una concreta e fattiva opposizione, per dare la spallata definitiva ad una amministrazione che dopo tre anni non ha concluso nulla». Di diverso avviso Valentino Carluccio: «L’unità non può essere un’enunciazione di principio ma va ricercata nei fatti. La richiesta di una strategia delle alleanze – ha commentato – è legittima visto che il partito a Civitavecchia continua a basare la sua azione politica sulla quotidianità». Due posizioni ancora troppo distanti, che lasciano aperta una voragine difficilmente colmabile all’interno del Pd.