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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Ancarano e Poggio Tondo: comincia la corsa

    TARQUINIA – Gli agricoltori di Tarquinia sono pronti a riprendere i terreni delle tenute dell’Ancarano e di Poggio Tondo. Oltre ogni aspettativa l’esito delle manifestazioni di interesse conseguite all’avviso bandito dall’Università Agraria di Tarquinia. Ben 72 le richieste pervenute all’ente per una superficie complessiva di 3.585 ettari, ben oltre le disponibilità effettive. «Esprimiamo grande soddisfazione – commenta il vicepresidente dell’Università Agraria Renzo Bonelli – la manifestazione di interesse a carattere vincolante per la successiva emissione del bando d’asta pubblico ha fotografato realisticamente le esigenze del mondo agricolo locale, e le concrete aspettative su terreni attesi per anni. Smentiti i più scettici che dubitavano del concreto interesse verso i fondi oggetto di causa con Monte Romano». «L’immediata disponibilità dei terreni appare imminente – aggiunge Bonelli – grazie anche alla serietà e alla collaborazione in questa fase da parte dell’Università Agraria di Monte Romano. Un lavoro febbrile compiuto con estrema chiarezza e grande partecipazione. Capiamo l’amarezza dei cittadini di Monte Romano, ma quelle terre appartengono alla nostra collettività ed è nostra ferma intenzione renderli produttivi in maniera celere». «Grazie alla disponibilità e ai sacrifici degli uffici dell’Università Agraria – spiega Bonelli – siamo riusciti a delineare e delimitare la suddivisione di lotti di terreno, tenendo presente: le richieste pervenute, la lavorabilità dei fondi e i confini naturali». Convocate per lunedì Cia, Coldiretti e Unione agricoltori, per concertare la modalità di emissione del bando pubblico. «Un passaggio doveroso – dice Bonelli – che vuole approfondire una proposta elaborata con cognizione». «Grande attenzione ai giovani imprenditori agricoli, alle donne, agli allevatori – spiega il presidente Alessandro Antonelli – contratti pluriennali, appezzamenti di terreno diversificati nelle dimensioni in funzione delle modalità di accesso e lavorazione, queste le linee guida dell’amministrazione sul percorso già intrapreso per le aggiudicazioni degli scorsi anni. Il nostro impegno verso il mondo dell’Agricoltura è stato volto a ridurre il sistema delle quote di piccola entità divenute non più remunerative, favorendo gli imprenditori agricoli veri che lavorano seriamente la terra, garantendo durate contrattuali certe e utilizzabili ai fini della contribuzione pubblica. I quasi 700 ettari di Monte Romano si uniscono ai quasi 600 già lottizzati per un totale di 1300 ettari disponibili a veri agricoltori, che hanno il merito di garantire altresì entrate certe all’Università Agraria. Una riforma soft che senza penalizzare la mole degli utenti ha comunque garantito il rispetto delle esigenze del mondo agricolo con i fatti e ascoltando i soggetti coinvolti».