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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Ancarano e Poggio Tondo tornano all' Agraria di Tarquinia<br />

    TARQUINIA – Le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione con sentenza 16910 depositata il 21 luglio 2009 hanno rigettato il ricorso proposto dall’Università Agraria di Monte Romano, sancendo la definitiva vittoria dell’Università Agraria di Tarquinia su di una vicenda annosa e complessa. Secondo la Corte di Cassazione, l’Università Agraria di Monte Romano ha detenuto e occupato senza titolo i fondi, peraltro facenti parte del Comune di Tarquinia, riferiti alle tenute “Ancarano” di Ha 919.51.60 e Poggio Tondo di Ha 608.14.00. Sempre la Cassazione ha ordinato all’Università Agraria di Monte Romano il rilascio dei predetti fondi in favore dell’Università Agraria di Tarquinia, peraltro condannando l’Università Agraria di Monte Romano, al risarcimento del danno in favore dell’Agraria di Tarquinia per l’occupazione senza titolo, da determinarsi in separato giudizio. La primogenita vittoria datata 2003 con sentenza di primo grado è finalmente esecutiva e pronta e idonea a produrre i suoi effetti. “Una sentenza attesa e auspicata – ha commentato il presidente dell’Agraria di Tarquinia Alessandro Antonelli – come nostro stile, davanti alle sentenze giudiziarie, manteniamo un atteggiamento equilibrato, scevro da toni trionfalistici e/o drammatici. Giustizia è fatta, la collettività dei cittadini di Tarquinia recupera terreni importanti che rappresentano una nuova frontiera per il mondo agricolo locale. Esprimo la mia solidarietà al Presidente dell’Università Agraria di Monte Romano che oggi si trova a gestire la fine di questo annoso problema, in questi mesi abbiamo più volte cercato un punto di incontro che salvaguardasse le due collettività. Oggi la sentenza chiarisce definitivamente la vicenda e impone procedure obbligate che portano l’Università Agraria di Tarquinia e con lei i suoi cittadini ,all’immediato godimento dei beni oggetto di causa. Il mio personale ringraziamento va anche all’avvocato Maria Luisa Acciari che ha condotto magistralmente la causa fino alla vittoria finale, dimostrando che la scelta è stata oculata e seria. Sembra destino, ma anni di controversie legate all’Università Agraria di Tarquinia giungono a compimento in vigenza della nostra amministrazione: la questione Ici, il bosco Trulli, Iva, Irpeg 1996-1999, la condanna della Corte dei Conti dell’ex presidente Mancinelli, un carico di lavoro che unitamente ai sorgenti accordi transattivi in essere con Maretour e occupanti ex Pio Istituto Santo Spirito, stiamo portando avanti con impegno e risultati visibili. Bando alle polemiche, il lavoro svolto in questi anni è sotto gli occhi di tutti, documentato e provato, chi sostiene tesi contrarie si rende ridicolo davanti ai cittadini, sicuramente chi verrà dopo di noi troverà un Ente migliore”.