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    Politica
    2 Novembre 2011
    Ancora dubbi sulla variante 29

    CIVITAVECCHIA – La replica dell’assessore Nunzi alla Provincia di Roma all’indomani della bocciatura dell’iter del provvedimento ‘‘modifiche e integrazioni alla variante 29’’ pare che non abbia riscosso molti consensi. Quanto scritto dalla Provincia assume un significato del tutto particolare se letto alla luce di alcuni aspetti. Lasciando per un attimo da parte il dibattito politico e i complessi aspetti tecnici, i cittadini ancora discutono se questa variante sia decaduta o meno. Il capogruppo del Pd Gatti disse durante la discussione in consiglio: «È un ‘‘contenitore’’ per mettere dentro tutto. Da una parte dicono che la variante è decaduta ma da un’altra (in relazione ai Piani integrati) viene portata in consiglio e funziona. In questa variante sono state inserite buona parte della aree contenute nei programmi integrati non ammissibili e l’intervento che si voleva fare a San Gordiano a inizio legislatura ai sensi dell’ex articolo 18». Nunzi replicò: «La variante 29 non è decaduta, sono decaduti i termini di salvaguardia quinquennali: è un dispositivo che non è mai stato revocato. Sono decaduti i termini di salvaguardia quinquennali. Ai fini attuativi non vale niente. E’ come fosse sospesa nell’aria e con queste modifiche ha avuto un nuovo impulso». Parole queste che cozzano con quanto scritto nei verbali della commissione tecnica incaricata della verifica di ammissibilità e valutazione delle proposte di manifestazione di interesse per i Programmi Integrati. «La proposta – si legge nel verbale con il quale è stata dichiarata ‘‘non ammissibile’’ una proposta di Programma Integrato – riguarda aree interessate dalla variante 29 al prg, non approvata dalla Regione Lazio, le cui norme di salvaguardia sono decadute per il decorso dei cinque anni etc». Dichiarazioni lapidarie che lasciano poco spazio ad interpretazioni quelle scritte dai componenti della commissione. Ciò che fa scalpore è che gli stessi tecnici firmarono poi il progetto della variante per le ‘‘modifiche e integrazioni alla variante 29’’. Per di più lo stesso giorno in cui fu approvata la delibera della nuova variante 29, in consiglio comunale furono approvati anche i Programmi Integrati. Un fatto questo che la dice lunga sulla strategia pianificatoria del fabbisogno immobiliare del Pincio. A conti fatti insomma vennero previsti 1 milione di metri cubi di cemento (di cui 40% di edilizia pubblica e oltre il 60% a edilizia privata) a fronte di un incremento demografico (nei prossimi 20 anni) di oltre 10 mila abitanti. In realtà, dati alla mano, questa previsione appare totalmente fantasiosa e inesatta. Per arrivare al fabbisogno si è partiti infatti dal 1952, calcolando un incremento annuo pari allo 0,875%. Manuale alla mano, per definire il fabbisogno ‘‘vero’’ si dovrebbe considerare solo l’ultimo decennio. Nel 1996 i censiti erano 51568 mentre nel 2009 i censiti sono stati 52212 abitanti: in tredici anni l’aumento è stato di 644 abitanti. Il progetto moscheriniano prevede un aumento della popolazione del 20%. Nella relazione di accompagnamento al provvedimento non viene indicato nessun dato di verifica dell’attuazione delle previsioni del prg. In soldoni significa: ma a che punto siamo con il prg del 1967? È esaurito? Cosa manca?. Regole alla mano un incremento di popolazione come quello previsto da Nunzi comporta una variante al prg. E poi ci sono altre differenze. Nella prima variante 29 del 1998 erano previsti 400mila metri cubi di residenziale, 100mila metri cubi di direzionale e 300mila metri cubi per Servizi Generali. In questa nuova versione sono previsti 997mila di residenziale mentre non c’è traccia della quota del 20% di volumetria direzionale afferente al residenziale e si prevedono solo 400mila metri cubi per Servizi Generali. C’è un raddoppio delle volumetrie residenziali rispetto alla previsione del ’98, mentre le volumetrie dei servizi aumentano solo di un quarto da 304.360 del 1998 ai 444.440 della variante attuale. Sorgono delle domande allora: perché si parla di modifiche e integrazioni quando era necessaria una variante? cosa hanno votato i consiglieri lo scorso 20 maggio? C’è un nuovo modo (breve e veloce) per approvare la varianti al Prg? Secondo indiscrezioni alcuni consiglieri delle larghe intese (che evidentemente fanno lo stesso ragionamento e si pongono le stesse domande di cui sopra) vorrebbero convocare una riunione di maggioranza durante la quale chiedere spiegazioni all’assessore Nunzi.