CIVITAVECCHIA – Niente deroga all’innalzamento dei limiti chiesti dall’Italia sulla concentrazione di arsenico nelle acque a uso alimentare. Lo ha stabilito l’Unione Europea che ha dato esito negativo all’ennesima richiesta giunta dall’Italia. E così, a rischiare di vedersi “chiudere i rubinetti” a seguito di una ordinanza di non potabilità sono ben 128 comuni in tutto il Paese, di cui 91 soltanto nel Lazio. Tra questi anche Civitavecchia (in compagnia di Santa Marinella e di Tolfa). «Non è il caso di fare allarmismi – spiegano dal Movimento del Cittadino di Civitavecchia – l’acqua che uscirà dai nostri rubinetti oggi è uguale a quella che è uscita ieri. Il provvedimento dell’UE è una buona notizia per i nostri cittadini: preannuncia probabili disagi, ma impone che l’acqua che beviamo sia finalmente sicura per tutti. E difficilmente l’Unione Europea potrà essere ignorata». Tanto che il Comune si è già attivato per pianificare i prossimi passi. «Abbiamo convocato per mercoledì prossimo, 1 dicembre – ha spiegato l’assessore alle Manutenzioni Mauro Campidonico – i nostri fornitori idrici: Medio Tirreno, Hcs e Siit. Insieme discuteremo della situazione che ci si sta prospettando, verificando possibili soluzioni ed interventi per tentare di risolvere eventuali problematiche e riportare le concentrazioni nei limiti previsti dalla legge». Al momento i valori oltre i limiti imposti dalla legge, i 10 microgrammi/litro, sono quelli relativi alle utenze della zona nord della città, quelle servite appunto dal Medio Tirreno. «In questo caso – ha spiegato il dottor Augusto Pizzabiocca, responsabile del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione della Asl RmF – gli ultimi campionamenti hanno evidenziato concentrazioni di arsenico che si aggirano tra i 13 e i 14 microgrammi/litro». Per questo motivo era stata richiesta la deroga, ancora in vigore finché la Regione non recepirà le direttive europee ed emetterà nuove ordinanze a cui dovrà fare riferimento il Comune. Anche Hcs, i cui limiti comunque non sforavano oltre il consentito, aveva chiesto la stessa deroga. Oggi però l’Unione Europea ha detto ‘‘no’’ ad ulteriori deroghe: anzi, ha richiesto l’emissione di ordinanze per vietare la potabilità nei territori interessati. «L’Italia – come hanno aggiunto dal Movimento del Cittadino – chiedeva, anno per anno, deroghe alle normative europee sui livelli tollerati di arsenico nell’acqua potabile e l’Unione Europea concedeva, per determinati territori, l’elevazione fino a 50 microgrammi/litro, valore ben 5 volte superiore al consentito, ma solo nell’attesa che questi territori si attivassero per trovare la soluzione al problema. Sulla vicenda della frequente non potabilità dell’acqua e dei costi per la collettività costretta a comprare acqua per uso potabile eravamo già intervenuti interessando il Garante del Servizio Idrico Integrato e denunciando specificatamente la situazione del Comune di Civitavecchia. Il Garante ci aveva risposto chiedendo all’amministrazione comunale una relazione sullo stato del servizio idrico e sui provvedimenti intrapresi, ma nessuna risposta ci risulta sia stata data in merito». Anche i medici per l’ambiente dell’Alto Lazio, preoccupati per la pericolosità dell’arsenico, “elemento cancerogeno – spiegano – correlato con molte patologie oncologiche”, chiedono di conoscere gli interventi eseguiti finora ed auspicano che non si faccia ricorso ad ulteriori periodi di deroga.
Amministrazione
2 Novembre 2011
Arsenico nell'acqua, vertice al Pincio la prossima settimana