CIVITAVECCHIA – L’arsenico presente nelle condotte di Civitavecchia è al limite dei 10 microgrammi per litro stabiliti dalla normativa europea, ma ora, grazie al nuovo decreto comunitario che porta a 20 microgrammi per litro il limite massimo della sostanza nella rete idrica ad uso potabile, l’acqua non è nociva per la salute dei cittadini, nonostante gli alti livelli di arsenico in essa presenti.
E la potabilità dell’acqua sarà garantita almeno fino al 31 dicembre 2012: giorno in cui la deroga cesserà d’esistere.
Nonostante la lieta notizia che giunge dagli alti vertici dell’Unione, continuano a rimanere in vigore le «norme già comunicate dall’Asl e dall’Assessorato alle Manutenzioni del Comune di Civitavecchia con particolare riguardo alla raccomandazione di non somministrare acqua per scopi potabili ai bambini al di sotto dei tre anni di età e alle gestanti». Per loro potrebbe restare alto il rischio di avvelenamento.
A darne l’annuncio è stato il presidente del Consorzio Medio Tirreno, Franco Grassi che ha comunque accolto con «viva soddisfazione» l’annuncio fatto dalla Governatrice della Regione Lazio sulla concessione delle deroghe ai valori di parametro che la legge prevede per le sostanze disciolte nell’acqua potabile: «Il risultato ottenuto va a premiare il lavoro da noi svolto in questi ultimi tempi per ottenere questo riconoscimento, che rappresenta la difesa e la tutela della salute dei cittadini» ha detto il presidente Grassi che ha anche comunicato che «si sta elaborando entro la data prevista del 30 Giugno 2012, dalla Comunità Europea, un progetto per abbatterne le concentrazioni».
E sono venuti a mancare anche i problemi relativi alla presenza di cloro nell’acqua che sgorga dai rubinetti dei civitavecchiesi.
Il presidente del Consorzio Medio Tirreno ha infatti tenuto a precisare che i valori riscontrati nelle condotte è «già al di sotto dei valori previsti dalla normativa europea». E invita la popolazione a contattare gli uffici preposti per qualsiasi chiarimento.
Amministrazione
2 Novembre 2011
Arsenico nell’acqua, sale il limite consentito