CIVITAVECCHIA – Turbativa d’asta aggravata. Potrebbe essere questo il reato ipotizzato dalla Procura per la vicenda relativa al bando di gara per l’asilo nido interaziendale, la struttura che avrebbe potuto accogliere 42 bambini figli di dipendenti della Asl RmF e del Comune e che invece è stato affossato da problemi burocratici. Dopo la denuncia della cooperativa “Il Mondo di Linus”, l’esposto in Procura e l’interrogazione da parte dei consiglieri di minoranza, i carabinieri, su disposizione del procuratore capo Gianfranco Amendola e del sostituto procuratore Elena Neri si sono recati negli uffici comunali, e a quanto pare anche in casa di un funzionario del Pincio, acquisendo tutta una serie di documentazioni: la delibera di giunta, la convenzione stipulata, la determina dirigenziale, la gara d’appalto, le lettere di invito. I militari dell’Arma si sarebbero recati anche negli uffici della Pubblica Istruzione e avrebbero già ascoltato dirigenti e funzionari, anche per capire che fine abbiano fatto i fondi regionali richiesti per l’avvio del progetto otto anni fa. Il Comune, come si ricorderà, decise di indire una gara per la gestione dell’asilo, per poi annullarla “in autotutela”, come spiegato dal delegato all’Istruzione Vittorio Sebastiani, stipulando nel frattempo una nuova convenzione con la struttura “Coccolandia”. Da qui la battaglia, anche legale, de “Il Mondo di Linus” che ha chiesto un risarcimento danni da 20 mila euro. Per ora sono partite indagini dettagliate, concentrate su carte e documenti da vagliare con attenzione, per valutare anche l’ipotesi di altri reati come quello del falso in atto pubblico.
Cronaca
2 Novembre 2011
Asilo interaziendale, sequestrati i documenti