CIVITAVECCHIA – «Le donne che partecipano regolarmente a programmi di screening del cancro della mammella possono ridurre del 50% il proprio rischio di morte». Questo quanto stato sottolineato ieri, nell’ambito dell’incontro promosso dalla Asl RmF per rendere noti i dati relativi alla prima parte del percorso gratuito messo in campo dall’azienda sanitaria. «Il programma coinvolge ogni anno tra le 18.000 e le 20.000 donne di età compresa tra 50 e 69 anni residenti o domiciliate nei 28 Comuni della Asl – hanno spiegato i vertici aziendali – l’obiettivo prioritario è garantire a tutte le donne la possibilità di usufruire di questo servizio con cadenza biennale come previsto dalle linee guida. Considerando una adesione media del 50-60% si prevede di eseguire tra le 9.000 e le 12.000 mammografie l’anno. Tra il 6 e l’8% delle donne saranno richiamate per approfondimenti, per il 2% circa sarà necessario procedere ad una biopsia. E’ probabile che ogni anno saranno trovate circa 40 lesioni neoplastiche. In alcuni casi è necessario confrontare le mammografie con indagini precedenti in possesso della donna. In altri casi è necessario ricorrere ad ulteriori accertamenti di II livello consistenti in genere in ecografie, ingrandimenti radiologici, esami ematologici, biopsie, anche queste gratuite. In questa fase verranno assistite, anche dal punto di vista psicologico, se necessario, dal personale del coordinamento screening che è dotato delle professionalità specifiche. Nella maggior parte dei casi gli esami di approfondimento permettono di escludere una patologia seria. Nel 4-5 per mille dei casi invece si diagnostica un tumore. La diagnosi di neoplasia viene sempre documentata con esami bioptici il cui esito viene comunicato dal Chirurgo della Senologia Clinica della Asl che offre anche le relative opportunità terapeutiche (III livello) e la possibilità di intervento in tempi estremamente ridotti».
Sanità
2 Novembre 2011
Asl in prima linea contro i tumori al seno