CIVITAVECCHIA – Risolta la partita di Trieste con la nomina di Marina Monassi alla presidenza dell’Autorità Portuale, nei prossimi mesi ci sono altre cinque poltrone in ballo: Livorno e Bari, che dovrebbero andare al centrosinistra, Civitavecchia, Brindisi e Taranto che, perdurando l’attuale quadro politico, dovrebbero essere appannaggio del centrodestra.
La situazione che al momento presenta il maggior numero di incognite sembra essere proprio quella di Civitavecchia, dopo il commissariamento ribadito nelle scorse settimane dal Consiglio di Stato. L’ex presidente Fabio Ciani spera in un altro scampolo di mandato (la scadenza naturale sarebbe stata a luglio) ed ha chiesto con urgenza la fissazione del giudizio di merito dinanzi al Tar. Ma al di là di quello che accadrà con l’ultimo tentativo dell’esponente del Pd, è attesa già per la prossima settimana la richiesta di terne da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ai 10 enti preposti dalla legge all’espressione delle candidature tra cui il Ministro dovrà scegliere, d’intesa con la Regione. Al momento, mentre solo qualche mese fa sembrava essere escluso dalla corsa alla presidenza per i veti di diverse componenti del Pdl (con particolare riferimento agli ex Forza Italia), sono in risalita le quotazioni del sindaco Gianni Moscherini, sicuramente il più attivo nel bussare a tutti i portoni romani.
Tra i concorrenti figura un altro sindaco del Network: il primo cittadino di Fiumicino Mario Canapini, ex Udc da tempo passato al Pdl. Ma la concorrenza è molto più ampia: senza dimenticare la possibilità di una candidatura di Paolo Becchetti, di cui sempre più apertamente si parla in ambienti romani e non solo, ci sono poi altri nomi pesanti nel novero di coloro che guardano con molto interesse a Molo Vespucci. Il primo è l’ex presidente dell’Authority di Bari e di Assoporti Tommaso Affinita, in corsa sia per Brindisi che per Taranto (a Bari infatti dovrebbe rimanere Mariani) che però aspirerebbe anche ad una nuova staffetta in Assoporti con Francesco Nerli. Nel caso in cui andasse in porto questa possibilità, una presidenza ad un’ora da Roma sarebbe certo gradita per Affinita, così come sta cercando di riavvicinarsi a Livorno l’attuale numero uno dell’Authority di Ancona, il noto avvocato marittimista Luciano Canepa. Motivo per cui anche il suo nome è senza dubbio da iscriversi tra i papabili alla successione di Ciani.
C’è poi la soluzione ‘‘militare’’: l’ex comandante delle Capitanerie di Porto Ferdinando Lolli, che ha diversi legami con la città, dopo aver tentato di farsi nominare commissario dal ministro, che gli ha preferito il comandante del porto Fedele Nitrella, parrebbe intenzionato a non demordere cercando di rappresentare, tra tanti ‘‘litiganti’’, una soluzione istituzionale nel caso in cui la corsa alla presidenza diventasse una matassa politicamente inestricabile. Ovviamente si tratta solo dei primi nomi in campo, quelli di cui si parla da settimane (o da sempre, come nel caso di Moscherini) e non è detto che siano gli unici a correre o che comunque siano quelli in grado di arrivare alla fine. Anche perché, come recita l’antico ed azzeccato detto: ‘‘Chi entra Papa in conclave, esce sempre cardinale’’… Un adagio che sembra valido anche per i porti.
Porto
2 Novembre 2011
Authority, concorrenti da tutta Italia per la presidenza