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    Politica
    2 Novembre 2011
    Becchetti e la meglio classe dirigente

    di GIAMPIERO ROMITI

    A VOLTE RITORNANO – L’onorevole Paolo Becchetti, toh chi si rivede. E, per la serie “a volte ritornano” , s’è ripreso la scena con due interventi, uno dietro l’altro, coi quali ha ricordato ai baldi rappresentanti nostrani del Pdl di rispettare taluni “comandamenti”che non possono (né debbono) essere dimenticati. Il primo (intervento), l’abbiamo trovato molto interessante; il secondo, relativo alla “strutturazione” del partito con nostalgici riferimenti ad un passato morto e sepolto e “consigli” ai vip capitolini, il notaio avrebbe potuto risparmiarcelo perché s’è trattato di un autentico “pippone” per certi versi senza capo e senza coda. Non c’è dubbio, meglio la “prima” riapparizione, nella e con la quale ha ribadito la sua fede moscheriniana non foss’altro perché «attualmente – ha sentenziato – non si intravede alcuna alternativa all’attuale sindaco». E – in riferimento alla lotta intestina che, da quando è scoppiato il “caso De Marco”, divampa giorno dopo giorno, peraltro in maniera assai piacevole e pure divertente perché dimostra con assoluta chiarezza quanto si vogliano bene (sic!!!) i berluscones di casa nostra – Becchetti con arguzia e saggezza ha ricordato agli appartenenti alla sua stessa “parrocchia” che «se decidessero di stare zitti per dieci minuti, lasciando riposare il cervello, di sicuro sarebbe una cosa buona sia per il Pdl che per il governo della città». Parole sante. Ma l’onorevole ha partorito una parolina (cervello) che non è mica robetta. Bisognerebbe pertanto chiedergli, alla luce di quanto prodotto in tre anni di governo, se specie gli ex azzurri “spaparacchiati” sugli scranni dell’aula Pucci abbiano dimostrato di averla la materia grigia oppure no. Attendiamo una risposta, grazie.

    «STATE BUONI…se potete» –

    PS –

    E’ domenica e fa caldo. Meglio così, la pelle sudata della propria donna è così afrodisiaca da agevolare una nottata speciale. Sì scopare.

    Onorevole, lei che viene dallo sport non può ignorare che nelle competizioni l’oro spetta al primo classificato, l’argento al secondo, il bronzo al terzo. Chi bara (doping) viene squalificato. La classe dirigente che lei elogia, quale selezione ha affrontato? Il fatto che abbia ricevuto il calcio in culo che lei sa, non sarà mica un gigantesco e spudorato imbroglio ai danni dei tantissimi giovani che dalla gara per la conquista dell’impiego sono stati esclusi? Sicuro, noi crediamo che sia un imbroglio, anzi un imbroglissimo. piagnucola l’onorevole “risorto” ed implora i piediellini di non continuare a fare i capricci ma di stringersi intorno al Marchese del Pincio. Che sta lavorando niente male e che «con tutti i suoi pregi e difetti (quali gli uni e quali altri? Li elenchi, Becchetti – ndr -) ha il merito di aver creato una nuova classe dirigente, fatta di giovani». Non è la prima volta che l’esimio notaio tocca questo tasto e cresce il sospetto che abbia un morboso interesse a farlo. Va comunque detto che è vero, il sindaco si è particolarmente distinto nella “partita” a favore del cosiddetto cambio generazionale. Ma, onorevole Becchetti, questi giovani dirigenti non sono forse diventati meno giovani? E in questi anni trascorsi in uffici accoglienti e lussuosi (pubblici e non privati, tanto paga Pantalone…) hanno brillato per creatività e dinamismo oppure si son rivelati decrepiti, mediocri, senza qualità ma obbedienti, servili e pronti a tutto? Quale il loro contributo a favore dei senza lavoro? Onorevole Becchetti, il tasso di disoccupazione nella nostra città ha toccato ormai un livello spaventosamente alto: ne è al corrente? Questa nuova e straordinaria classe dirigente cosa ha combinato, è rimasta a guardare? Onorevole Becchetti, l’inquinamento continua a tracimare così come i tumori e le leucemie per non parlare delle malattie diciamo “normali”, perché curabili, che aggrediscono l’apparato respiratorio: dia una sbirciatina ai dati dell’Osservatorio Epidemiologico e preghi per scongiurare il rischio del coccolone. E dica, la favolosa classe dirigente per rendersene conto deve forse (speriamo mai, sia chiaro!) restarne vittima? Onorevole Becchetti, continuiamo? Dobbiamo ricordarle che le torri d’avorio, in cui è finita la “meglio classe dirigente” per la quale sbava, sono diventate e continuano a diventare il regno del più vergognoso e becero nepotismo? Che ne dice delle assunzioni a chiamata diretta di parenti di primo, secondo, terzo e millesimo grado e di amici degli amici che contano? E’ stato rispettato il principio della meritocrazia o quello della “demeritocrazia”? E le opportunità che vengono offerte, sono pari o impari? Dottor Becchetti, che fa, s’è dimenticato di quando, giustamente, denunciò (Il Messaggero, cronaca nazionale, nove colonne) l’insopportabile abitudine di ricorrere alle raccomandazioni per ottenere un posto di lavoro? Altri tempi? Evidentemente.