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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Benedetti: "Perché per un locale di grande importanza ci si affretta a vendere?"

    TARQUINIA- Sull’alienazione dei beni dell’Università Agraria, argomento che nei giorni scorsi ha suscitato grandi polemiche, tanto che l’ultimo consiglio dell’ente ha deciso di rinviare la discussione relativa alla vendita di uno dei locali di palazzo Vipereschi, a dopo le elezioni, adesso interviene il consigliere Enrico Benedetti per sottolineare alcune “mancanze della giunta presieduta da Alessandro Antonelli”. “Mi domando perché per un argomento così importante che potrebbe creare un clamoroso precedente amministrativo, quale l’alienazione di un locale di proprietà dell’Agraria, sia stata nuovamente bypassata la commissione bilancio, organo che io presiedo e che viene costantemente scavalcato e calpestato da questo arrogante modo di amministrare – dice Benedetti – La commissione avrebbe potuto evitare al presidente Antonelli questo clamoroso dietrofront”. Benedetti solleva alcuni interrogativi circa l’ effettiva necessità di vendere il locale.“Non sono potuto intervenire prima in quanto mi trovavo fuori dall’Italia per motivi di lavoro, ma sarebbe opportuno che il presidente Antonelli rispondesse a questi semplici quesiti. Innanzitutto perché proprio un mese prima delle elezioni sarebbe nata questa impellente necessità di alienare un locale dello storico palazzo dell’Agraria, tra l’altro un punto strategico per progetti futuri dell’ente? Ed inoltre a cosa sarebbero stati destinati i fondi?” Il consigliere sottolinea inoltre come ci sia stata poca uniformità ed un’assoluta mancanza di un seria pianificazione nella gestione del patrimonio. “Perché ad una centenaria che risiede in uno degli appartamenti di palazzo Vipereschi si manda lo sfratto, mentre per un locale di grande importanza ci si affretta a vendere senza una seria ed approfondita discussione?- incalza Benedetti – Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione di come il programma elettorale sia stato completamente dimenticato e si proceda a tastoni, senza alcun filo conduttore”. Benedetti inoltre esprime il suo appoggio al consigliere Leoni che si era incatenato fino ad ottenere il ripensamento da parte dell’amministrazione. “Mi sembra di ripercorrere la mia esperienza quando mi sono fermamente opposto alla trovata del “fotovoltaico sperimentale” – conclude – Anche questa volta un consigliere solleva un problema ed il resto dell’opposizione tarda ad esprimere la propria solidarietà”.