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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Bollette: una class action contro Comune e Infotirrena

    di GIAMPIERO BALDI

    SANTA MARINELLA – Tutti i destinatari delle cartelle di pagamento inviate dalla Infotirreno, relative al recupero delle somme evase sull’Ici e sulla Tarsu presenteranno, attraverso l’Adiconsum, una Class Action contro l’amministrazione comunale e la società che ha in appalto il servizio di rimborso delle tasse non pagate. Ad annunciarlo, è l’ex candidato a sindaco e consigliere comunale del Pd Carlo Mucciola, che ha deciso di passare a vie di fatto, dopo aver riscontrato l’indisponibilità dell’amministrazione comunale a non addivenire ad un accordo. «Sono andato dal responsabile dell’ufficio imposte comunali ed ho chiesto di rivedere la questione sotto un’ottica che possa accontentare sia il Comune che i destinatari delle cartelle di pagamento – dice il politico – siccome però non ho trovato dall’altra parte una certa disponibilità a trovare una soluzione idonea, mi vedo costretto a chiedere l’annullamento delle cartelle attraverso l’associazione che tutela i consumatori con il metodo della class action”. Ma non è tutto, Mucciola, ha annunciato che presenterà una interrogazione urgente al sindaco sulla vicenda. “Sarà lui a prendersi la responsabilità politica di costringere i cittadini a pagare, nonostante la sentenza della Corte Costituzionale abbia deciso in merito e quindi a non venire incontro alle esigenze dei suoi elettori – ha commentato Mucciola – per questo presenterò in consiglio comunale una interrogazione sulla vicenda delle cartelle non valide e vedremo poi come andrà a finire”. Intanto c’è fermento in città per le cartelle “pazze” inviate dalla Infotirreno. Convinti dei loro diritti, tutti quei cittadini che si son visti recapitare la richiesta di pagamento da parte della società concessionaria, hanno deciso di costituirsi in comitato e di intentare una class action. La prossima settimana, si incontreranno nella sala della biblioteca, per stabilire la linea da seguire. Non si danno per vinti quindi i residenti colpiti dall’intimazione di pagamento, che vogliono a tutti i costi vederci chiaro su questa vicenda, anche se si dicono pronti a versare al Comune quello che gli spetta, sempre che le pratiche burocratiche eseguite dall’azienda che ha in concessione la riscossione dei tributi, abbia le carte in regola. “Quello che non hanno capito i nostri amministratori – conclude Mucciola – è che se una situazione del genere si fosse presentata ad un privato, il Comune avrebbe pagato? Io credo di no, per cui, siccome la questione è all’opposto è giusto che i destinatari delle cartelle non valide, facciano di tutto per non pagarle”.