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    Economia e Lavoro
    2 Novembre 2011
    Bonaiuti: «Basta con gli aiuti a pioggia, salveremo il salvabile»

    CONVEGNOROMA – Stati generali dell’editoria da tenere entro giugno per avere a settembre o ai primi di ottobre una fotografia del settore che indichi la strada per il 2011, perché con la situazione economica ancora critica in tutta Europa «bisogna prendere atto che è finita la stagione del sostegno a pioggia».
    E’ il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Paolo Bonaiuti, a indicare così l’iter dell’intervento pubblico sul settore concludendo questa mattina l’incontro ‘‘Lavori in corso per una riforma dell’editoria, aspettando gli Stati Generali’’, organizzato nella sede di Palazzo Marini della Camera dei Deputati dalla FILE, la Federazione Italiana dei Liberi Editori, presieduta da Enzo Ghionni, che in un momento particolarmente difficile per il settore ha riunito attorno ad un tavolo il Governo, rappresentato da Bonaiuti, tecnici (il Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni Corrado Calabrò, il vice-presidente dell’Ordine dei Giornalisti Enrico Paissan, gli esperti Astolfo Di Amato, Piergiorgio Sposato e Luca Greco) e operatori: il presidente della FIEG Carlo Malinconico Castriota Scanderbeg, Mario Primo Salani (Presidente Mediacoop), Roberto Natale (presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana) e Francesco Saverio Vetere, segretario generale dell’Uspi. Numerosi i giornalisti e gli editori intervenuti, così come diversi rappresentanti di varie forze politiche, a partire dall’ex ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni. Insomma, un momento di confronto riuscito, dal quale, però, non sono arrivate certo buone notizie né sullo stato di salute del settore, né sulle prospettive a breve.
    L’ipotesi avanzata da Bonaiuti per gli Stati generali dell’editoria, con la partecipazione di tutte le categorie interessate e con una rappresentanza bipartisan anche di parlamentari, è quella di avviare in precedenza un’iniziativa di ‘‘porte aperte’’ al Dipartimento per l’editoria che duri una quindicina di giorni: «in modo tale – ha spiegato il sottosegretario – che tutti vengano a portare il proprio contributo e anche con possibili risparmi perché con i contributi non andiamo più da nessuna parte».
    Non sarà possibile promuovere l’iniziativa a maggio perché «preferirei – ha spiegato Bonaiuti – che i tavoli aperti dalle categorie con le Poste sul tema delle tariffe siano risolti prima». La necessità è quella di «far ripartire il settore» senza tagliare gli incentivi ma usandoli con un’opera di razionalizzazione che nasca «da dati di fatto il più possibile completi».
    Intanto «in una delle prossime sedute del Consiglio dei ministri sarà dato il via libera definitivo al Regolamento che disciplina gli interventi sul settore: servirà a semplificare e disboscare», ha detto Bonaiuti. Che, riferendosi all’idea di un mini-prelievo sulla connessione a internet lanciata dal presidente della Fieg Carlo Malinconico, ha osservato che «qui non è più tempo di tassare ma di incentivare e favorire, ma per farlo dovremo far posto al nuovo salvando il salvabile del vecchio. Non si può più intervenire con un sistema a pioggia, anche in relazione alla necessità di tagli alla spesa pubblica». Sullo CONVEGNOsfondo, ha esordito il sottosegretario, c’è infatti anche la grave crisi che ha investito la Grecia e che da Atene «rischia di contagiare Spagna, Portogallo e Irlanda e con essi tutta Europa».
    Prima delle parole pesanti come pietre di Bonaiuti il presidente dell’Authority Calabrò aveva ammonito: «E’ necessario stare al passo con i tempi. Mai come ora, l’intervento pubblico nel settore dell’editoria deve superare la logica della sovvenzione e deve guardare in prospettiva, seguendo le coordinate dell’investimento e dell’innovazione. Per quanto riguarda l’intervento privato invece, occorre un incentivo, «nuovi meccanismi finanziari, in grado di richiamare investitori e donatori». Durante tutto il suo discorso, Calabrò ha parlato di Internet, sottolineando che cosi come la rete offre nuove opportunità organizzative, distributive e di miglioramento del prodotto, dalla stessa rete occorre attingere anche per la raccolta di finanziamenti, come nel caso della pubblicità on-line e degli innovativi sistemi di abbonamento elettronico.
    «L’editoria tradizionale ha bisogno del web – ha continuato Calabrò – ma non può certo quest’ultimo sostituirsi alla carta stampata, Io sono dell’opinione che Internet non cancella affatto l’industria del giornalismo; semmai la cambia. Pertanto si tratta di rendere complementari giornali tradizionali e internet. Si pone un serio problema di modelli di business che devono essere ridisegnati. Un percorso difficile da adattare caso per caso e non esente da rischi di fallimento. L’adattamento dovrebbe avvenire non tanto nella forma di una concorrenza diretta tra prodotti editoriali, ma «lungo una traiettoria più complessa di competizione-cooperazione».
    Il rappresentante di Mediacoop Mario Salani ha posto il problema occupazionale legato al taglio dei contributi diretti: «Senza certezze anche sulla conferma del diritto soggettivo ai contributi, già a luglio 4000 persone rischierebbero di andare a casa. Allora, ripartiamo dalla legge 416, apriamo un confronto ma senza blitz con improvvise abrogazioni di agevolazioni, come avvenuto proprio per il diritto soggettivo e per le tariffe postali».
    Il presidente della FILE Enzo Ghionni ha poi fatto una panoramica dei temi più caldi sul tappeto: dalle questioni aperte per internet, dalle garanzie per i terzi al diritto di autore, allo statuto dell’impresa editoriale: «La necessità – ha detto – appare quella di trasparenza degli assetti proprietari. Si potrebbe adeguare la norma per i giornali a quella dell’emittenza radiotelevisiva».
    Poi, il problema distribuzione: «Il sistema è vecchio e inefficiente, come riconosciuto dall’Antitrust. Gli editori non decidono neppure l’aggio, la legge sui nuovi punti vendita non ha prodotto grandi risultati, con le edicole che chiudono. Sarebbe auspicabile un intervento pubblico per <img height=220 alt=CONVEGNO