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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Book&Wine: il vivace modo di far cultura dell’Università Agraria

    TARQUINIA – La formula funziona, l’intuizione stimola il pubblico, lo sorprende, lo diverte: Book&Wine insiste nel raccogliere consensi, dandosi continuità e trovando apprezzamenti in nuovi ambiti, nuove cerchie, nuovi estimatori. Il gioco d’intrecci tra vini e parole – quelli metaforici, nella scelta tra i titoli ed etichette, e quelli spirituali, nell’invito che entrambi porgono a meditazioni e riflessioni – si dimostra strada da continuare ad esplorare e sperimentare; partendo dal godimento e dall’apprezzamento del pubblico sin qui presente, sorpreso dalla possibilità d’interagire con gli autori in quel clima di convivialità che solo un bicchiere di buon vino riesce a creare. Pensieri e sapori; valorizzazione di aspetti socio-culturali e di realtà enogastronomiche del territorio, dalla carne maremmana al vino: tra i rossi protagonisti della serata, anche il Soremidio, della cantina tarquiniese Sant’Isidoro. Al suo fianco, il sapore corposo di Cannonau e Negro Amaro, presentati con esperienza e passione dai sommelier della F.I.S.A.R., competenti protagonisti in una kermesse che, della passione, fa un ingrediente fondamentale. Vivace il dibattito con Marco De Franchi, che dal suo La carne e il sangue ha saputo fornire ai presenti spunti numerosi e stimolanti: dal particolare concetto di “quotidianità del male” – aspetto per alcuni shockante della doppia vita dei militanti delle Brigate Rosse – all’attualissimo tema delle intercettazioni, sino alle condivise riflessioni sociali e politiche su un fenomeno, quello del terrorismo, che segna in maniera decisa interi periodi della storia italiana dei nostri giorni. “La scelta di autori interessanti, il pregio di vini selezionati, la bella atmosfera dell’insieme: questo è il leitmotiv di Book&Wine – le parole di Alessandro Antonelli, presidente dell’Università Agraria, promotrice dell’evento – Straordinaria e coinvolgente l’esperienza di Marco De Franchi, preziosa e gradita la sorridente competenza dei sommelier della F.I.S.A.R., ulteriore attestato di qualità per la kermesse: questa è l’idea che l’ Università Agraria aveva in testa quando è nato Book&Wine, un modo di far cultura nuovo, vivo, coinvolgente. E su questa strada proseguiremo”.