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    Sport
    2 Novembre 2011
    BOXE. Luca Podda mette nel mirino le Olimpiadi di Londra 2012

    di ALESSIO ALESSI

    CIVITAVECCHIA – Si è appena conclusa l’avventura di Luca Podda nella World Series of Boxing con il team Dolce & Gabbana Milano Thunder.
    Il pugile di Tarquinia, per tutta la stagione 2010-2011, ha conbattutio nella categoria 73kg, profondendo buone prestazioni. Prove che, purtroppo, non sono state utili a portare il team milanese alle semifinali della kermesse pugilistica mondiale.
    La WSB è una competizione senza caschetto protettivo né canotta, con punteggio in stile professionistico, tre giudici, un arbitro e un sepervisore. Ogni incontro di questa manifestazione consiste in cinque match, ognuno dei quali di cinque round da tre minuti. Cinque anche le categorie nelle quali i contendenti si danno battaglia. Il team capace di vincere il maggior numero di match si aggiudica l’incontro.
    In attesa dei prossimi appuntamenti mondiali che attendono la nostra nazionale, della quale fa parte ovviamente anche Luca Podda, siamo andati ad incontrare proprio il pugile della D&G Milano Thunder, il quale si è detto soddisfatto dell’esperienza nella World series of Boxing.
    Si è appena conclusa la sua avventura nella World Series of Boxing, si ritiene soddisfatto?
    «Complessivamente mi ritengo soddisfatto. Sono felice sia per le prestazioni che sono riuscito a mettere sul ring, che per i risultati ottenuti dal team. Nonostante aver fatto un bel percorso, abbiamo tutti lo stesso rimpianto, esserci fermati ad un passo dalle semifinali. Ad onor del vero, però, bisogna dire che l’arbitraggio non ci ha di certo aiutato. Abbiamo comunque disputato un torneo di valore. Siamo arrivati secondi nel nostro girone, a soli tre punti da Parigi, questa è già una bella soddisfazione».
    Cosa le ha lasciato questa esperienza con i D&G Milano Thunder?
    «Tutto lo staff sia tecnico che organizzativo è di grande spessore e ciò è molto importante per la crescita dei singoli pugili. Questo torneo mi ha sicuramente dato un grande ritorno d’immagine e tanta esperienza in più. Questa è una kermesse che avvicina gli atleti al mondo del professionismo».
    Quale il momento che ricorda con maggior piacere?
    «Senza ombra di dubbio il match vinto lo scorso dicembre contro un componente della squadra russa. In primis perché la vittoria è arrivata contro un avversario molto forte, poi, in quanto il successo è arrivato tra il calore del pubblico di casa».
    Qualche piccola macchia?
    «L’unica nota stonata riguarda la categoria nella quale ho dovuto gareggiare. Ho faticato molto per mantenere i 73kg, un peso che non mi appartiene. Per ordini di scuderia, però, ho dovuto fare un sacrificio. Il prossimo anno spero di poter salire nella categoria degli 85kg».
    Quali i prossimi appuntamenti?
    «La World Series ricomincia ad Ottobre. Prima, però, sarò impegnato nelle Olimpiadi militari, in programma a luglio a Rio De Janeiro. Poi ci saranno i Mondiali in Arzerbaijan a fine agosto, valenti per la qualificazione olimpica, le prime quattro squadre andranno direttamente a Londra 2012. Qualora non riuscissimo a raggiungere tale obiettivo, potremmo sempre giocarci il passaggio proprio alle qualificazioni ufficiali».
    Quale l’obiettivo al quale è maggiormente legato?
    «Sicuramente le Olimpiadi del prossimo anno. Tengo molto a questo obiettivo e non voglio assolutamente fallire questa ‘‘missione’’. darò il massimo per raggiungere il mio scopo».