Politica
2 Novembre 2011
Camaleonti, trombati e declassati
di GIAMPIERO ROMITI
LA SQUADRA – Un po’ come il ct azzurro Lippi, il Marchese del Pincio. Ha tenuto sulle spine per almeno sette-dieci giorni i media per poi varare in un pomeriggio di un giorno da dilettanti della politica allo sbaraglio la nuova squadra, pardon giunta, che di qui al 2012 dovrà fare fuoco e fiamme e conquistare la Rimet dell’efficienza.
PROMOSSO… Della vecchia guardia, confermatissimi De Angelis (bilancio), Nunzi (urbanistica), Campidonico (manutenzioni), ma soprattutto promosso Zappacosta che alla delega ai Lavori Pubblici ha aggiunto la prestigiosa carica di vice sindaco. E lo scorso 2 giugno, in assenza del primo cittadino, ha provato il piacevolissimo brivido da fascia tricolore nel cuore di una gremita Piazza dei Caduti: complimentissimi!
… E DECLASSATO – Nella stanza dei bottoni del Pincio è rimasto pure il casiniano Vinaccia che però da questo rimpasto esce con le ossa rotte: si occuperà di scuola e cultura ma la decisione di togliergli i gradi di “secondo cittadino” di certo non lo ha spinto a prendersi una sbornia di felicità. Tra l’altro fonti attendibilissime riportano che il buon Gino in pieno summit udicino abbia sussurrato: “La soluzione migliore è accettare il nuovo incarico perché se lasciassi libero un posto si ricombatterebbe il Pdl”. Parole imbottite di veleno, che quanto meno dovrebbero provocare la violenta reazione dei pidiellini. Che finora, chissà perché, non è arrivata.
I NUOVI AI RAGGI X – La precedenza assoluta, in tema di presentazione, spetta a nostro avviso a Pierfederici e Petito. L’uno, moscheriniano doc, sarà impegnato sul fronte delle opere marittime e del demanio e chi lo conosce bene giura sulle sue capacità essendo un esperto del settore: è giovane e pertanto merita un sincero “in culo alla balena”. L’altro, ex ciclista d’alto livello, sarà seguito con grande interesse: di sicuro dovrà affrontare un percorso irto di difficoltà, ma la potenzialità per tagliare il traguardo del successo non manca. Poi c’è l’avvocato Roscioni: ha ricevuto l’incarico di perorare la causa per il progetto Arrow Bio che sta molto a cuore al Marchese del Pincio. Per l’ex forzista essere stato incoronato assessore è davvero una favola, tenendo conto che alle ultime “amministrative” fu uno dei bocciati eccellenti e che, primo dei non eletti, ebbe a poggiare le sue chiappe sullo scranno dell’Aula Pucci grazie al “trasferimento” a Fiumaretta di Romagnuolo. Ora, dopo un percorso (consiliare) assolutamente anonimo in qualità di capogruppo “azzurro” (di lui non si ricorda uno solo intervento o guizzo degno di rilievo), è stato catapultato in un ufficio ovattato grazie alla devozione giurata al “padrepadrone” del Comune. Recita un vecchio e saggio adagio: “Tra i Rosci(oni) son buoni solo Cristo e la vitella”. Beh, se tanto dà tanto… Per quanto concerne Maruccio, crediamo di poter/dover dire che il Marchese lo abbia sollevato dallo scranno della “Pucci” perché – avendo il giovanotto dimostrato di non essere un tappetino – insofferente all’idea di avere una sorta di pistola puntata alla tempia. Della scontatissima serie moscheriniana: meglio un “sissignore” al suo posto (di Maruccio) e chissenefrega di un assessore a commercio e turismo che sotto di me deve stare. Infine, Frascarelli. Il quale merita un discorsetto a parte.
CAMALEONTE – Sicuro, il buon Frascarelli ha una straordinaria capacità di cambiar sovente pelle e per questo merita il massimo… disprezzo (politico). Risulta difatti che ha indossato la maglietta di Forza Italia, quindi quella di fan di Tidei, successivamente è diventato un supporter di Saladini e recentemente, in occasione delle elezioni regionali, ha fatto l’uomo sandwich per il pidiellino, ex aennino, Luzi. Adesso è passato sulla sponda dell’Mpa: si tratta indubbiamente di un inimitabile campione universale di “quaquaraquismo”. Ma ce ne è di più. A Frascarelli è stata depositata su di un piatto d’argento la delega relativa a casa, verde, sanità e parchi. E sarà pertanto interessante, e molto pure, verificare il comportamento del neo assessore riguardo alle “famose” casette di legno. Frascarelli, infatti, da presidente della II Circoscrizione sparò questa violenta bordata contro Moscherini: “Non posso voltare le spalle ad un intero quartiere (San Liborio – ndr -) che non vuole quell’insediamento. Con tre milioni e mezzo di euro si potevano costruire alloggi veri”. Parole chiarissime, pronunciate esattamente il 18 luglio 2009. E allora, due domande. 1) Egregio assessore, la pensa ancora come undici mesi fa? 2) Ritiene sempre che i 7 miliardi del vecchio conio siano un inutile spreco?
TROMBATI – Sulla lista nera del Marchese sono finiti due gentili signore, la Fanciulli e la Guidoni, e Aldo De Marco. Dell’ex assessore allo sviluppo in questi giorni s’è parlato in tutte le salse in tivù e sui quotidiani sicché noi oggi evitiamo di farlo, ma ne scriveremo nella rubrica “Sottosopra” del prossimo numero de “La Tribuna” entrando nel merito di questioni importanti quali la “fannulloneria”, i “golpe” e le “consorterie romane”, certi di regalare un pizzico di felicità al signor sindaco. La Fanciulli, stando agli spifferi di Palazzo, ha chiesto di essere sollevata dall’incarico per motivi familiari ed è stata accontentata. La Guidoni (alla quale è toccato il “lecca lecca” di una misera delega e si fa fatica a comprendere perché mai l’abbia accettata) è stata invece sacrificata sull’altare di Frascarelli: chi, tra i fedelissimi dell’Mpa, fosse interessato a conoscerne la ragione, è pregato di chiedere spiegazioni al grande vecchio, dottor Cappellani. Beh, dispiace per i trombati ma basta così. E’ domenica e bisogna solo pensare a fare l’amore con la propria donna. Non c’è niente di più bello.