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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Cani in giardino: recapitata lettera intimidatoria

    di GIAMPIERO BALDI

    S. MARINELLA – «Se non elimini i cani ti fai male». Questo il messaggio intimidatorio, accompagnato da un proiettile calibro 38 special, che è stato recapitato per posta ad una santamarinellese, con una missiva anonima. La destinataria della lettera, signora Gina,sarebbe accusata di vivere con i suoi cani, tolti dallo stato di abbandono, e accolti nella sua villetta monofamiliare circondata da un piccolo, curato e pulitissimo giardino nelle vicinanze dello Sporting Club. A denunciare il fatto è una cittadina di Santa Marinella che intende porre all’attenzione delle forze dell’ordine questo grave episodio che risale a circa una settimana fa. «Non viviamo nel tipico ‘‘regno di mafia e camorra’’ dove la nostra immaginazione collocherebbe senza esitazione tale lettera – dice la signora – ma ci chiediamo se anche qui a Santa Marinella, amena e tranquilla località del litorale romano che ospita prestigiose case della borghesia romana e che è meta di tanti appassionati di vela e di pesca, sia arrivata la malavita della peggiore specie; oppure se c’è in circolazione qualche “coraggioso” che, scimmiottando metodi malavitosi di cui le cronache sono piene, cerca di terrorizzare la destinataria». Anche perché non è chiaro di quale terribile reato si è macchiata la signora per giustificare una tale intimidazione. Probabile che ad agire sia stato qualche vicino di casa poco incline al rispetto del principio di tolleranza. «Ancora una volta ci chiediamo chi è questo coraggioso che cerca di spaventare con una minaccia tanto grave una tranquilla signora che vive con i suoi amati cani? – si domanda la donna – non conosce costui altri metodi per risolvere apertamente un problema di vicinato? Probabilmente non lo sapremo mai, ma una cosa è certa, l’unica arma che di cui disponiamo per rifiutare e combattere tali strategie è quella di dare tutta la nostra solidarietà alla signora Gina e siamo convinti che i problemi di vicinato si possono risolvere con un civile dialogo. Facciamolo apertamente, per isolare quel vigliacco che ha espresso un comportamento a cui tutta la nostra comunità deve ribellarsi con forza. Facciamolo per noi e per la nostra dignità, facciamolo per i nostri figli che hanno il diritto di vivere in un ambiente in cui poter crescere serenamente guardando al domani ed in cui i principi di tolleranza e di rispetto abbiano un significato». Saranno comunque le forze dell’ordine a fare chiarezza sull’inquietante episodio.