CIVITAVECCHIA – Giornata importante, quella di domani, per la vicenda relativa al villaggio della solidarietà che il Pincio ha scelto di realizzare a San Liborio per fronteggiare l’emergenza abitativa. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, infatti, si esprimerà in merito al ricorso presentato da alcuni residenti del quartiere contro l’insediamento delle cosiddette ‘‘casette di legno’’. Acquisiti tutti gli atti e ascoltate le parti in causa, da un lato i residenti rappresentati dall’avvocato Roberto Immediata, dall’altro il Pincio, i giudici del Tar si pronunceranno sulla richiesta di sospensiva del progetto, in attesa del giudizio di merito sulla legittimità dell’opera. Ci vorranno però almeno un paio di giorni prima di conoscere la decisione del tribunale. Nel frattempo la battaglia sulla vicenda va avanti a colpi di denunce e petizioni. Questa mattina il consigliere di Ambiente e Lavoro Vittorio Petrelli ha inviato per fax al Prefetto di Roma la lettera con la quale si chiede la sospensione per l’avvio dei lavori, in attesa della decisione proprio del Tar: lettera che è stata accompagnata da un centinaio di firme dei residenti del quartiere. E in mattinata negli uffici di via Terme di Traiano si è presentato anche Vincenzo Monteduro, in veste di delegato alle problematiche del comprensorio della II circoscrizione, per formalizzare la denuncia contro la realizzazione delle casette di legno, parlando di macroscopiche anomalie ed incongruenze. Monteduro critica la ‘‘temporaneità’’ del progetto, riportando alla memoria il Palazzo d’Acciaio di Campo dell’Oro che sarebbe dovuto rimanere in piedi per soli due anni, il materiale con cui saranno realizzate e l’incidenza dei loro costi, ma soprattutto sottolinea come «le 40 costruzioni costituiscono un volume totale di cui non vi è disponibilità e risulta essere relativo – ha aggiunto – ad un numero di abitanti da insediare per i quali non è possibile reperire gli adeguati standard urbanistici, relativamente alla dotazione minima inderogabile di spazi pubblici o riservati». Sottolineando anche la scarsa convenienza economica del progetto, Monteduro mette in guardia la Procura sul pericolo «di ritorsioni popolari di pubblica sicurezza».
Cronaca
2 Novembre 2011
Casette, anche Monteduro si rivolge alla Procura