TARQUINIA – Sul progetto del cementificio che si vuole realizzare presso la nascente zona industriale della cittadina etrusca sarà chiamata a fare chiarezza anche la magistratura. Lo ha annunciato oggi pomeriggio Ernesto Cesarini, esponente del comitato dei Cittadini liberi e no coke, promotore del convegno svoltosi oggi presso la Sala Sacchetti. Un dibattito affollato che ha di fatto prodotto ulteriori dubbi sulla bontà del progetto portato il mese scorso in consiglio comunale e poi ritirato dallo stesso sindaco Mauro Mazzola sulla scia delle contestazioni del centrodestra. Secondo quanto riferito da Cesarini, negli allegati alla relazione sarebbero stati presentati dei “documenti relativi ai movimenti delle acque e del vento riguardanti Montalto di Castro anziché Tarquinia”. Cesarini ha parlato di documenti “falsi” e di una battaglia contro il progetto che proseguirà con un esposto alla magistratura. Il vicesindaco Giovanni Olivo Serafini ha invece spiegato alla platea presente che “il Comune sta effettuando tutte le verifiche del caso per accertare che l’impianto che dovrà sorgere nella zona industriale non sarà inquinante”. Non è mancato il colpo di scena di Luigi Daga, dell’associazione Caponnetto, che ha tirato in ballo il nome del senatore Speziale colui che caldeggerebbe il progetto, presentato da una società fiduciaria. Simona Ricotti, della vicina Civitavecchia, ha invece posto l’accento sulla battaglia contro il carbone, assicurando che qualcosa si muove. Alla luce anche del fatto che TVn
non sta ancora bruciando carbone e che ci sono difficoltà sul trasporto su ruota. Al dibattito, ha preso la parola anche il dottor Enrico Piroli che non ha mancato di sottolineare la pericolosità del cementificio, già anticipata con un intervento dei giorni scorsi. Il consigliere comunale d’opposizione, Sergio Benedetti, ha invece parlato a nome del Pdl per auspicare un dialogo maggiore con la giunta comunale e la maggioranza tutta, su un tema tanto delicato. L’auspicio è che il progetto non venga ripresentato in consiglio comunale e che le scelte future riguardanti la città siano preventivamente discusse presso le apposite commissioni – urbanistica e dei capigruppo. Presenti al dibattito anche alcuni esponenti del consiglio comunale di Allumiere interessati, invece, al tema della mega discarica che si vuole realizzare in collina, quando sarà chiusa Malagrotta. Nel giro di pochi metri la Farnesiana rischia di vedere ospitati un cementificio e una discarica. (Ale. Ro.)
Cronaca
2 Novembre 2011
Cementificio: la parola alla magistratura