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    Politica
    2 Novembre 2011
    Centrosinistra, un passo indietro per ridare fiducia

    di SERGIO SERPENTE
    Mi capita spesso, negli ultimi tempi, di ascoltare persone che esprimono giudizi negativi sulla situazione politica e in particolare, su quella che vive il centrosinistra a livello nazionale e di riflesso nella nostra città. Ciò mi fa pensare che non sarà facile, per lo schieramento al quale appartengo, riprendere un rapporto con l’elettorato che gli consenta di vincere ai prossimi appuntamenti elettorali. D’altra parte, credo che i giudizi negativi della gente non siano sbagliati. Evidentemente il centrosinistra non ha saputo rapportarsi con le nuove esigenze della società, con i bisogni reali delle persone. Lo stesso successo degli imprenditori-politici deve lasciare riflettere sul come, al di fuori della politica, si riescono a dare risposte immediate alle richieste che provengono dalla società. La sensazione è che il centrosinistra resti ancorato ad un vecchio modo di fare politica.
    Lo stesso Partito democratico da solo non sembra essere in grado di rappresentare tutto ciò che non si riconosce nel centrodestra. La stessa scelta di Veltroni di arrivare ad una semplificazione massima della politica attraverso l’esclusione di forze tradizionali dello schieramento, allo stato dei fatti, ha dato risultati assolutamente negativi, Risultati negativi che si riflettono inevitabilmente dal centro alla periferia e quindi condizionano anche la politica nella nostra città. Credo che sia arrivato il momento che chi rappresenta e ha rappresentato il centrosinistra trovi il modo di mettersi attorno ad un tavolo per elaborare una piattaforma unitaria che, tenendo conto delle straordinarie esperienze del passato, ma guardando al futuro, ai nuovi bisogni della società, porti lo schieramento a tornare ad essere un punto di riferimento per la società. Perché ciò avvenga sarà necessario, credo, anche qualche passo indietro da parte di tutti coloro che credono ancora che il centrosinistra da solo sia in grado di governare il Paese e le città. In questo modo, forse, si riuscirebbe ad attrarre personaggi nuovi, a riportare la gente a credere nella politica e a dare il suo contributo in tal senso, a diventare un importante punto di riferimento per le giovani generazioni, per quei tanti ragazzi che guardano al futuro con un naturale smarrimento e con enorme preoccupazione.