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    Cultura e Spettacoli
    2 Novembre 2011
    Chenis, domani la traslazione alle Grazie

    ALLUMIERECIVITAVECCHIA – Le spoglie mortali del vescovo Chenis riposeranno presso la chiesa all’aperto nel parco del santuario della Madonna delle Grazie secondo le sue ultime volontà testamentarie. Domani pomeriggio infatti, a partire dalle ore 17, si terrà la solenne cerimonia della traslazione del corpo dell’amato presule scomparso il 19 marzo scorso, dal cimitero della cittadina collinare al santuario mariano diocesano. La salma in realtà verrà trasportata all’interno del santuario domani mattina con una cerimonia privata. Domani pomeriggio dopo il Santo Rosario ed il trasferimento del feretro si terrà una solenne celebrazione eucaristica di suffragio. «Si tratterà di un evento nell’evento – ha precisato il rettore del santuario Don Augusto Baldini – perché benediremo anche la nuova statua marmorea della Vergine delle Grazie. Un’opera fortemente voluta da monsignor Chenis che ne seguì la realizzazione passo dopo passo anche durante la fase più difficile della sua malattia. Ricordo ancora che mi chiese, pochi giorni prima di morire, se l’artista aveva scolpito i due angioletti che si trovano in basso». Questa opera dedicata a Maria, è stata ricavata da un unico blocco di marmo dell’Himalaya e scolpita dall’artista Francesco Vellitri di Lavinio. «Riproduce fedelmente – ha spiegato Don Augusto – i lineamenti della Vergine miracolosa cinquecentesca un tempo adorata dai minatori e custodita oggi nel santuario. L’abbiamo collocata nel punto dove anticamente sorgeva il luogo di culto». Don Carlo avrebbe voluto realizzare in occasione del 3° centenario della struttura tutta una serie di interventi. Domani infatti verrà inaugurata anche l’effige dedicata al fondatore del luogo di preghiera delle Grazie, il santo eremita Fra GiovanniALLUMIERE Galeotti. Chenis volle, e lo scrisse nel testamento, che il suo corpo riposasse in quel luogo così speciale, ricco di storia e cultura, e collocato nel punto più alto della diocesi. «Si innamorò di questo posto dal primo momento in cui lo vide – ha aggiunto Don Augusto – gli ricordava tanto Lourdes per lui era la ‘‘Piccola Lourdes della Diocesi’’. Invito tutti i fedeli a partecipare numerosi a questa commuovente cerimonia».
    Mat. Mar.