di GIAMPIERO ROMITI
“SPEDIZIONE PUNITIVA” – Così ha titolato il quotidiano “la Provincia” mercoledì scorso, riportando una notizia in esclusiva che non avremmo mai voluto apprendere. Vittima di simile “coraggiosissima azione” il segretario dei Repubblicani Europei, Vincenzo Monteduro. Che, per la cronaca, ha ottantuno anni e solo per questo sicuramente meriterebbe il rispetto che non hanno avuto due “cuor di leoni” (due, avete capito bene) che hanno eseguito la “brillante” operazione colpendo all’occhio sinistro l’anziano e completando poi il “lavoretto” tempestandolo di calci mentre si trovava sanguinante a terra. Un fattaccio, decisamente. Grave, anzi gravissimo. Non casuale e neppure figlio dell’insana follia di chi viene comunemente considerato teppista o delinquente di strada. Niente affatto, l’aggressione nasce sicuramente da un “progetto” studiato nei minimi particolari, il più preciso dei quali è provato dal fatto che Monteduro è stato vigliaccamente malmenato di notte in una zona buia e poco frequentata. “Spedizione punitiva” dunque, come giustamente riportato dal giornale suindicato e proprio perché tale spalanca uno scenario che definire inquietante è decisamente una bazzecola.
TRE INDIZI… – Fanno una prova. E’ così che si dice, vero? Cerchiamo di capire intanto perché colui che ormai sta passando alla storia (cittadina) come il “giustiziere degli abuzi edilizi” sia stato malmenato. “Per colpa tua siamo in mezzo alla strada”, pare sia stato il “grido di battaglia” che ha accompagnato l’assalto dei manigoldi all’anziano politico. Gli ingenui (e i finti tonti) si chiederanno: perché questo pestaggio? Beh, per “avvisarlo”di dare un taglio alle sue scomode “indagini”. Eh sì, siamo arrivati al peggio del peggio in questa nostra ex bella città d’incanto. Se un signore che sollecita l’azione della magistratura perché chiarisca fatti e circostanze poco trasparenti lo si vuole far tacere con la forza, significa che s’è spalancato il baratro della barbarie. Nel quale è precipitato Monteduro, assurto alla ribalta per aver messo sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti il “famoso” palazzo di via Pinelli, posto sotto sequestro dopo un attento esame dal quale sono emerse le anomalie sottolineate dal segretario dei Repubblicani. Di lì ulteriori denunce riguardanti costruzioni in via Ticino, via Bramante e piazza XXIV Maggio le quali, a quel che è dato sapere, sono al vaglio delle autorità competenti, chiamate a verificare la fondatezza o meno delle accuse di Monteduro. Si obietta: vabbè questo pestaggio facciamolo pure passare per un indizio, ma gli altri due quali sarebbero? Uno, le botte ad un giornalista di un quotidiano locale, reo di aver confezionato articoli sgraditi a taluni “papaveri” di Palazzo del Pincio. L’altro, lo scontro davanti alla sede comunale fra il gestore del “Pirgo” e il “Riformista di sinistra” Angelo Pierotti , autore, questi, di un esposto nel quale venivano indicate irregolarità relative sia alla gestione che all’installazione di alcuni manufatti nello stabilimento balneare. Irregolarità, per la cronaca, in seguito appurate dalla Guardia di Finanza. I tre indizi, dunque, sono serviti: Monteduro, il giornalista e Pierotti. E la prova quale sarebbe? Eccola: tracima ormai il legittimo sospetto (per non parlare di certezza) che se cerchi di scoperchiare il vaso di Pandora custodito gelosamente da qualche “capobastone”, rischi grosso.
CLIMA PESANTE – Si respira insomma un clima pesante e appurato che nella nostra città è (Monte)duro sperare che si rispetti sempre e comunque il sacrosanto principio di legalità, è arrivato il momento di alzare la guardia per arginare l’esondazione di violenza. Come riuscirci? Intanto con un comportamento da parte dei politici specchiato e misurato (frasi come , enunciate in una conferenza stampa al Pincio convocata per il “caso via Pinelli”, sono degne di un ultrà e non di un rappresentante delle istituzioni); poi con l’assunzione di responsabilità da parte degli amministratori votati dagli elettori per far rispettare le leggi e vigilare che non avvenga nulla di irregolare; infine con l’auspicabile incremento di cittadini pronti a denunciare qualunque stortura per impedire “inquinamenti” di ogni tipo e al tempo stesso per far capire ai teppisti al soldo di qualche “padrino” che intimidazioni e aggressioni non potranno mai e poi mai attecchire nella nostra città.
I VERI RESPONSABILI – Vorremmo che fosse chiaro un concetto: se un terreno sul quale è vietata l’edificazione, viene “aggredito” da un costruttore rampante ed incurante delle leggi vigenti in fatto di urbanistica (forse perché protetto???), dovrebbero essere coloro che hanno acquistato l’appartamento , una volta scoperto l’inghippo, a manifestare il proprio dissenso nei confronti sia dell’imprenditore che dei tecnici e dell’assessore comunali responsabili di aver “benedetto” un abuso edilizio. E il Monteduro di turno che riesce a metterlo a nudo, non può né deve essere considerato il “giustiziere” di chi a suon di ingenti sacrifici aspira a possedere un bene di incalcolabile valore quale una casa. I veri, autentici “carnefici” sono quei signori del Palazzo che uccidono i sogni, carpendone la buona fede, della gente normale, il cui solo e grosso torto è quello di avergli concesso, senza chiedere nulla in cambio, piena fiducia.
PENSIERINO – Il pestaggio di cui ci siamo occupati toglie certamente la voglia di trascorrere questa giornata di festa spensierati e tranquilli, ma quella di ingaggiare un intenso “corpo a corpo” con la propria donna, resta eccome. E allora forza, datevi da fare. Buona domenica.