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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Colpisce la moglie con la roncola poi s’impicca

    Uno scenario raccapricciante: lei distesa sul letto colpita al collo e alla nuca; lui, appeso ad una corda in taverna. Sono stati trovati così, senza vita, nel loro appartamento di Canino, in via della Repubblica, Giuseppe Bondi, 56 anni e la moglie Lorena Zampetti, 51. Il noto gioielliere, molto BONDIconosciuto a Montalto di Castro, benestante, era contitolare con il fratello di tre oreficerie: una a Canino, una nella cittadina castrense e l’altra a Tarquinia, quest’ultima aperta poco prima di Natale lungo il corso Vittorio Emanuele. Secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri del Nucleo operativo e scientifico del comando provinciale di Viterbo (Racis) e dai militari della Compagnia di Tuscania, intervenuti subito sul posto, il gioielliere ha tentato di soffocare la moglie con un cuscino ma lei avrebbe opposto resistenza. Il marito avrebbe dunque deciso di aggredire la donna con due colpi di roncola, una al collo e l’altra alla testa, per poi decidere di togliersi la vita impiccandosi. A lanciare l’allarme, stamattina intorno alle 9, è stato il figlio Francesco di 23 anni che, pur stando in ZAMPETTIcasa, ha dichiarato di non essersi accorto di nulla. Ancora da chiarire le ragioni dell’insano gesto che si sarebbe consumato nella notte. Gli inquirenti hanno trovato in casa un biglietto mediante il quale l’uomo chiede perdono. Dalla lettera, che non entrerebbe in particolari specifici, il gioielliere farebbe emergere un forte stato depressivo e discolperebbe dai fatti il figlio. Secondo alcune testimonianze, Giuseppe Bondi non ce la faceva più a sopportare la sofferenza della moglie, gravemente malata a causa di un tumore, e forse anche per questo avrebbe deciso di farla finita. Uno strano destino quello di Giuseppe Bondi che trent’anni fa perse il padre, morto anche lui suicida. Sotto choc il figlio della coppia, nota nel comprensorio viterbese per essere molto unita. C’è chi parla di una grande storia d’amore che li avrebbe visti uniti fino alla morte. Sconvolti i cittadini di Montalto di Castro e degli altri comuni, come Canino e Tarquinia che conscevano molto bene il gioielliere. Le salme sono state ricomposte e trasferite presso l’obitorio dell’ospedale di Civita Castellana a disposizione del magistratoCANINO della procura di Viterbo, Franco Pacifici. Già oggi potrebbe essere effettuata l’autopsia sui due corpi. La villetta a due piani è stata invece sottoposta a sequestro.