di SONIA BERTINO
CIVITAVECCHIA – Una camera iperbarica in piena regola che potrebbe salvare numerose vite umane vista la carenza di una struttura simile nel raggio di 100 Km da Civitavecchia. Ma la struttura, completata a Settembre e con il nulla osta da parte della Asl e della Regione è ancora ferma. Causa di ciò: l’assenza del via libera da parte del Comune civitavecchiese a cui è stata presentata la domanda per avviare la camera iperbarica già a dicembre senza però aver ottenuto alcuna risposta.
«Mi sono recato personalmente presso gli uffici amministrativi del Pincio – ha dichiarato Gianfraco Forno, presidente dell’associazione volontari ‘‘Francesco Forno’’ – ma mi è stato detto che la mia pratica non si trovava. Una volta trovati finalmente tutti i documenti consegnati a dicembre – prosegue Forno – è stata consegnata a un dirigente che prontamente ha risposto di non essere lui l’incaricato a cui rivolgersi».
Il presidente dell’associazione volontari che porta il nome del figlio del presidente morto in mare durante un allenamento nel 1991 a soli 24 anni, ha anche sollecitato la segreteria del sindaco senza nessun successo: «A giorni mi recherò dall’Autorità Portuale con l’avvocato Pierantozzi, sperando di incontrare anche Pasqualino Monti e insieme capire come muoverci per ottenere quel via libera da parte del Comune indispensabile per l’apertura della struttura».
Anche il tecnico iperbarico e volontario dell’associazione, Massimo Pierucci spera in una svolta: «Si sta avvicinando il periodo estivo e avere una struttura funzionante sul territorio sarebbe indispensabile. Ad oggi quanti devono sottoporsi a trattamenti iperbarici sono costretti a recarsi a Roma o a Grosseto, facendo fronte a numerosi disagi».