CIVITAVECCHIA – Gravissima situazione legata alla fornitura idrica: il Siit ha infatti ridotto le portate del 50%, mettendo in seria difficoltà il Comune. Tutto nell’arco di pochissimi giorni, a partire da venerdì scorso, quando i cittadini di via Tarquinia e via XVI Settembre hanno lamentato per l’ennesima volta una sensibile riduzione del flusso idrico, che si è trascinata fino a ieri. La Provincia ha voluto vederci chiaro, considerata l’assenza di comunicazioni da parte di Fiumaretta in merito ad eventuali lavori di riparazione sulla linea. Così in poco tempo l’amara scoperta: l’acqua c’è ma il Siit (Servizi idrici integrati della Tuscia S.p.a.), uno dei cinque fornitori di acqua potabile per il Comune, ha deciso di non darla in virtù di un credito maturato nei confronti del Pincio per un importo pari a 600 mila euro. E a testimoniarlo sarebbe un fax arrivato proprio lo scorso venerdì dal contenuto sintetico: il debito va necessariamente estinto, ma intanto si procede dimezzando la quantità di acqua fornita a Civitavecchia. Che in termini pratici corrisponde a un decremento di 15 litri/secondo rispetto ai circa 34 pattuiti nel vecchio contratto, ormai scaduto. A dire il vero le prime avvisaglie si erano già avute lo scorso agosto, quando il Siit in un’altra lettera indirizzata agli uffici comunali ha legittimamente preteso 730 mila euro, invocando un ripianamento del debito contratto. Tanto che l’assessore al Bilancio, Giampiero De Angelis, ha tempestivamente dato mandato di corrispondere alla Spa un acconto di 300 mila euro, portando il debito a 450 mila euro. In poco più di due mesi la situazione è degenerata, con il Siit che ora chiede il saldo per un importo pari a 600 mila euro (ciò significa 75 mila euro al mese riferito al periodo settembre-ottobre). Bocche cucite a Fiumaretta sull’intera vicenda, seppure indiscrezioni parlano di un esposto che l’assessore alle Manutenzioni, Mauro Campidonico, avrebbe già predisposto e che domani potrebbe arrivare sul tavolo del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia. Una vicenda inquietante, che si ripropone in un momento delicato per la gestione idrica, in cui sono molti a non vedere di buon occhio il passaggio al privato, temendo ripercussioni sulle forniture in caso di mancato pagamento. E ci si interroga sulla regolarità della disposizione data dal Siit, continuando a considerare l’acqua un bene pubblico di prima necessità.
Amministrazione
2 Novembre 2011
Comune moroso, il Siit riduce le portate idriche