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    2 Novembre 2011
    Corneto, il punto di forza &egrave; la continuit&agrave; <br />

    TARQUINIA  – Il Corneto Tarquinia ha cambiato poco limitandosi a puntellare la rosa nelle zone nevralgiche con giocatori importanti come Cascianelli e Verde e andando ad implementare il pacchetto degli under. L’ordine di scuderia è stato quello di tutelare il gruppo protagonista lo scorso anno dell’appassionante cavalcata in Promozione ed il passaggio di consegne tra Ciro Granato e Nazareno Gufi (due personaggi che hanno fatto la storia del calcio tarquinese) è avvenuto senza particolari scossoni, nel segno appunto della continuità: «Il fatto di avere una squadra già collaudata, soprattutto in avvio – spiega il mister – potrebbe giocare a nostro favore anche se l’arrivo di alcuni giocatori nuovi e l’inserimento del quarto under ci ha portato a variare qualcosa dal punto di vista tattico rispetto lo scorso anno. Siamo una squadra in costruzione come tante altre di Eccellenza, che si giocherà la lotta salvezza con le sue armi opponendoci con i nostri mezzi alle avversarie». Ed a tal proposito domenica arriva il Pisoniano, squadra che con i recenti innesti di Toscano e Cioffi, ha confermato di voler puntare al ritorno tra i Dilettanti: «Giochiamo sul nostro campo – la prende con ottimismo Gufi – che conosciamo sicuramente meglio di loro, ma comunque in Eccellenza troveremo tutte squadre forti ed attrezzate e quindi sotto con la prima…». Una serenità invidiabile per una matricola che torna nel massimo campionato regionale dopo quattro anni. Una serenità che trova conferme anche nella società con Granato nelle vesti di Ds a scacciare le pressioni: «Il Corneto è salito di categoria senza snaturarsi non solo nell’organico ma soprattutto nello spirito: crediamo di avere le carte in regola per portare a termine la missione salvezza, ma se non dovessimo riuscirsi nessun dramma: il nostro programma andrebbe avanti comunque». Ma l’ex mister, vero artefice dell’impresa dello scorso anno, conosce bene il suo gruppo e sembra essere ottimista: «Ci siamo rinforzati dove era necessario, pur non avendo un budget altissimo siamo riusciti a fare il massimo delle nostre possibilità grazie anche all’impegno del presidente e dei suoi collaboratori. L’Eccellenza è un campionato duro ma è anche una sfida per la nostra realtà e la recente storia ci ha insegnato che quando c’è da combattere non ci tiriamo indietro».