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    Lettere
    2 Novembre 2011
    Costruttori, cittadini e amministratori

    che i costruttori facciano fronte comune non deve sbalordire e d’altronde non è una originalità. Che si cerchi di usare l’arma della occupazione e dell’incidenza sul Pil del territorio non è una novità. Diciamo poi che, tutte le costruzioni da poco edificate e in via di edificazione presenti in città, quelle costruite in regola e quelle non in regola, con l’aiuto di Pinco o la chiusura dell’occhio di Pallo, si preparano ad anni di solitudine, vista l’assenza sia di danaro oggi che di certezze finanziarie future per eventuali possibili compratori. Tutte le progettazioni future, per forza di cose vivono perplessità, dubbi ed ansie . In parole povere i costruttori in questo momento non hanno certamente il coltello dalla parte del manico. D’altronde sino ad oggi i costruttori hanno si subito le “pastoie” della burocrazia, ma di queste “pastoie” si sono anche serviti largamente. Non basta la costituzione di una associazione per riscattarsi agli occhi dell’opinione pubblica dato che il caos urbanistico civitavecchiese rimane sotto gli occhi di tutti e tutti i giorni di tutti gli anni a venire. Ma non sono certamente i costruttori i colpevoli, essendo loro solo il mezzo per una buona o cattiva urbanistica che ha imput e placet dai politici, utili o dannosi a seconda del loro agire. E’ proprio per questo che i cittadini tutti devono rivolgere all’Amministrazione Comunale inviti pressanti per mille stop a costruzioni dentro il centro urbano, mille basta a cementificazioni casuali e improvvisate. E poi mille,diecimila, cinquantamila inviti pressanti ad una riqualificazione urbana,alla creazione di spazi liberi da destinare a verde, a piani di recupero e a programmazione urbanistica decente e rispettosa di TUTTI. I costruttori continuino a fare i costruttori, ma gli Amministratori siano rispettosi della città, del decoro e della qualità della vita di tutti i civitavecchiesi. Non è possibile vedere crescere alti palazzi a pochissimi metri da altri, in luoghi che potrebbero benissimo essere liberati dagli edifici. Gran parte della città è costruita con criteri da casbah col risultato che di questa casbah tutti ne viviamo da prigionieri. Si eviti di far costruire in questi posti,si compensino i proprietari su altre zone con programmazione urbanistica decorosa con verde,servizi, piazze, ampi spazi, larga viabilità. Gli spazi ci sono.Se lo fanno altre città perchè non è possibile farlo qua? Che dipenda dalle persone, dal loro impegno,dalla loro etica e moralità? Cordialità.

    >Antonio Manunta