Di ROMINA MOSCONI
Ben 210 penitenti, oltre 30 bambini che hanno portato i ‘‘misteretti’’, 80 figuranti, 50 Scout, tantissimi membri della confraternita dell’Orazione e Morte, i Cavalieri del Santo Sepolcro, il clero cittadino, le autorità civili e militarI, 2 bande musicali, 11 statue, circa un’ottantina di portatori, molti volontari dell’Arciconfraternita del Gonfalone e per la prima volta ben 20 volontari della Croce Rossa con il Commissario Micaela D’Andrea che èer tutto il percorso hanno accompagnato la processione: questi i numeri della tradizionale processione del Cristo Morto svoltasi ieri sera alla presenza di un numero record di gente assiepata lungo il tragitto, complice anche il bel tempo. Molti sono stati anche i turisti e chi da fuori porta pè venuto appositamente per assistere a questa processione così diversa da tutte le altre. Ma quest’anno però il clima è stato più mesto perché si è sentito palpabile il dolore di tutti per l’assenza dell’amato Vescovo, Monsignor Carlo Chenis e del suo immancabile sorriso nonché del suo modo coinvolgere nelle preghiera durante il tragitto. Presente all’evento anche l’amministratore apostolico, Monsignor Gino Reali, il quale ha benedetto i penitenti e poi ha partecipato al corteo religioso apprezzando questa tradizione. Il presule, dopo aver ricordato che era il 5° <img height=200 alt=PROCESSIONE
Cronaca
2 Novembre 2011
Cristo Morto, tra preghiera e tradizione