CIVITAVECCHIA – Non si è fatta attendere la replica di De Sio, che ha voluto precisare come l’esposto dei no coke fosse indirizzato esclusivamente all’allora Ministro dello Sviluppo Pierluigi Bersani. «Una no coke civitavecchiese ha pensato di trasformare quell’esposto in un’accusa nei miei confronti – ha spiegato l’esponente del Pdl – raccontando al Pm una serie di falsità e di fandonie sul mio conto».L’ex Sindaco in merito ai fatti legati alla richiesta di rinvio a giudizio per il reato di corruzione ha sviscerato punto per punto gli argomenti in base ai quali i magistrati hanno formulato le loro accuse: «Si tratta di storie assurde – ha commentato – io sarei stato corrotto, dagli atti non si è ancora capito da chi, in virtù di un contratto con l’Enel che in realtà non ho mai avuto, nemmeno con le società legate all’Enel. Per quanto riguarda invece la vicenda di mio padre – ha proseguito De Sio – lui vinse un appalto nell’ottobre del 2005, quando non ero più Sindaco, per la cifra di 10.990 euro lordi per un anno». Poi un passaggio sulla nomina nel Cda di Acquirente Unico: «Ricordo che quella notizia la diedi proprio io alla città – spiega l’esponente del Pdl – si tratta comunque di una società che non ha nulla a che fare con l’Enel e se vogliamo parlare dei compensi ho percepito 1200 euro al mese a partire dall’ottavo mese in cui non ero più Sindaco, fino allo scorso marzo; un incarico di tre anni, non rinnovabile». Alessio De Sio afferma inoltre di sentirsi tranquillo e di non avere problemi, preferendo attendere la conclusione di questa vicenda giudiziaria: «È chiaro però che in questa città non si fa politica sulle idee ma sulle falsità e sulle calunnie personali – conclude – ovviamente denuncerò chi ha fatto queste infamanti dichiarazioni sul mio conto».
Cronaca
2 Novembre 2011
De Sio: «Sul mio conto solo falsità»