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    Società
    2 Novembre 2011
    Degrado e dormitori, l’anima del turismo nostrano

    DEGRADOCIVITAVECCHIA – Potrebbe sembrare il solito articolo di denuncia delle storture e delle negligenze dell’amministrazione comunale, il ricorrente racconto di qualcosa che non va da sempre, di un male che ha riguardato tanti protagonisti della vita politica cittadina, affetti da un disinteresse cronico nei confronti dei piccoli e grandi temi riguardanti Civitavecchia, colpiti dalla ‘‘malattia’’, stranamente, dopo aver vinto le elezioni. Il degrado in cui la città sta sprofondando molto spesso non viene neppure notato, ignorato dalle istituzioni e poco importa se a segnalare i problemi sono i giornali o le lettere dei cittadini: si naviga a vista e si interviene solo quando le operazioni di pulizia sono inquadrate da una telecamera o quando servono a dare a qualcuno l’impressione di una città pulita. Così nessuno fa caso al clochard che ormai da mesi vive sotto l’archetto che collega viale Garibaldi al Ghetto, avendo creato un vero e proprio ‘‘monolocale’’ con un letto di cartone a due piazze e una mensola per i prodotti da bagno ricavata nella cabina elettrica. Figuriamoci se dovessimo parlare del degrado del Pirgo, una spiaggia che dovrebbe rappresentare il biglietto da visita della città e che invece regala ai turisti strane emozioni, fatte di bottiglie abbandonate, cartacce e tronchi di alberi lasciati in riva al mare. Poi tra i sassi, in corrispondenza della scala in ferro, un pannello di legno che fa da porta ad un altro dormitorio. Anche qui un letto, effetti DEGRADOpersonali e addirittura ‘‘l’angolo-bagno’’, a giudicare dall’odore nauseabondo. Tutto questo a pochi metri dalla strada, che tra locali e vista panoramica, nel fine settimana vede raccolti centinaia di giovani. Inutile ogni commento: la città è turistica perché lo dice il Sindaco e gli assessori. Il resto non conta, bisogna rassegnarsi.