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    Politica
    2 Novembre 2011
    Degrado in città, la ricetta del Pd

    CIVITAVECCHIA – Una città avvolta nel degrado e nell’incuria: ne è convinto il gruppo consiliare del Pd che punta il dito contro l’amministrazione e, allo stesso tempo, propone dei consigli per cercare di uscire da una situazione di empasse che danneggia l’immagine della città. “fare due passi a piedi è impossibile – hanno spiegato – tanti infatti sono gli scenari ai quali ci stiamo, nostro malgrado, abituando e che rendono Civitavecchia più simile ad un sobborgo del terzo mondo più che ad un importante crocevia internazionale al centro del Mediterraneo”. I consiglieri del Pd parlano, ad esempio, di fontane pubbliche come quella del Ghetto senza acqua e piene di sporcizia e rifiuti di ogni genere. “Basterebbe organizzare una squadra lavori con compiti specifici – hanno spiegato – come quella che potrebbe occuparsi dei cantieri aperti, ad esempio quello del mercato: lavori mai iniziati, o iniziati e mai finiti fanno sì che le zone diventino ricettacolo di topi ed immondizia: oltre alla pulizia dell’area di cantiere basterebbe avere le idee chiare sulle leggi e sulle procedure da seguire per completare i lavori”. Il Pd parla poi di strade rattoppate male in centro e piene di voragini nelle periferie. “Si potrebbe fare una variazione di bilancio – hanno aggiunto – per definanziare il centro della danza, che non ci sembra una priorità, e impiegare i circa 4 milioni di euro così risparmiati per rifare le strade. I parchi cittadini – hanno aggiunto – sono in condizione di abbandono totale a partire dal Parco della Resistenza e a finire con il parco di San Gordiano: si potrebbero pubblicare dei bandi pubblici per assegnare parchi e strutture a imprese o cooperative che ne diventino responsabili, dove si prevedono anche le necessarie migliorie”. Infine i consiglieri ricordano come “il tratto di mare tra la Lega Navale e la Marina continua ad essere maleodorante – spiegano – e poco trasparente, visto che dalla fogna fuoriescono liquami anche in assenza di piogge: in questo caso basterebbe una accurata ricognizione degli scarichi a mare ed interventi mirati con un capitolo di spesa dedicato che tragga risorse dai tre o quattrocentomila euro che si potrebbero risparmiare, ad esempio, con una migliore gestione delle municipalizzate”.