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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Depuratore, il Roan alza la guardia

    CIVITAVECCHIA – Prosegue ininterrottamente l’attività del reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza, volta alla tutela delle risorse idriche e naturali di Civitavecchia. Il Roan, comandato dal tenente colonnello Emilio Errigo, in ottemperanza alle direttive della competente autorità giudiziaria e con l’ausilio dei tecnici dell’Arpa Lazio, continua a tenere sotto controllo gli aspetti legati alla salubrità dell’area adiacente al tratto finale del fosso Fiumaretta e di quelle del lungomare di Civitavecchia. Controlli intensificati, subito dopo la denuncia inoltrata all’autorità giudiziaria nei confronti del titolare della ditta che gestisce l’impianto di depurazione della Regione Lazio. Nel mirino dei finanzieri del Roan, il cattivo e irregolare funzionamento dell’impianto di depurazione delle acque reflue civili e industriali, che ha determinato l’immissione di una cospicua quantità di fanghi non trattati, tuttora visibili all’interno della vasca di sedimentazione esistente nel porto di Civitavecchia, a pochi metri dal punto di immissione nelle acque portuali. In sostanza, a meno di un anno da quei fatti, le fiamme gialle hanno rivelato che anche la nuova ditta subentrata alla precedente nella gestione dell’impianto di trattamento e depurazione delle acque di Civitavecchia, la Lupi Srl, immette nel torrente cittadino parte dei fanghi di depurazione irregolarmente trattati e che andrebbero invece smaltiti regolarmente sostenendone i relativi costi, causando così la formazione di colibatteri (eschirichia coli). Seguendo le indicazioni e le direttive della Procura della Repubblica, i militari hanno tenuto alta la guardia sui problemi ambientali della città, legati alla tutela della salute pubblica e che hanno una ripercussione di rilievo sulla vivibilità e qualità della vita sul territorio. Come è facile immaginare, le alterazioni del territorio costiero si ripercuotono negativamente anche nel settore turistico ed economico del comprensorio: già nel 2007 infatti i finanzieri eseguirono una complessa indagine volta all’accertamento delle cause che determinarono l’inquinamento persistente del fiume Mignone, le cui acque contribuiscono ad alimentare la rete idrica cittadina. Anche gli impianti di trattamento dei reflui industriali, asserviti agli insediamenti produttivi della zona industriale, che immettono reflui nelle acque litoranee tra i quali Tirreno Power, Molinari, Serre Albani e Asa Srl, sono stati oggetto di un mirato ed approfondito controllo da parte dei finanzieri di Civitavecchia. Il Roan ha inoltre controllato che anche i quattro impianti di depurazione dei comuni di Santa Marinella e Tarquinia fossero in regola con i parametri tabellari di cui al decreto ambientale. I controlli dei depuratori continuano anche nel periodo della stagione estiva, per prevenire danni alla salute pubblica e soprattutto dei bambini esposti alle patologie ambientali.