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    Politica
    2 Novembre 2011
    Destra e sinistra pari sono per il ‘‘Giano’’ dipietrista

    di GIAMPIERO ROMITI

    ADS & TVN – Via, evitiamo di fingere: la settimana che ci sta salutando ne ha regalate parecchie di sorprese, ma quella legata alla “famosa” riconversione a carbone si è certamente arrampicata sulla vetta dell’hit parade. E’ ormai di dominio pubblico e pure i più piccoli dettagli della vicenda sono noti. Commenti? Considerazioni? Bando agli scherzi, mai come in questo caso occorre serietà. Eppoi cos’è che si dovrebbe o potrebbe commentare e considerare? La richiesta di rinvio a giudizio dell’ex sindaco Alessio De Sio da parte di un Pm? Lo dice la parola stessa: trattasi di richiesta. Aspettiamo dunque gli sviluppi di questa poco simpatica vicenda giudiziaria. Aggiungiamo, piuttosto, che fino ad oggi, attraverso i media, i cittadini sono a conoscenza di una sola faccia della “medaglia” legata al collo della ciminiera di Torre Valdaliga Nord. Ovvero: Ads secondo il pubblico ministero Maria Cordova va processato per corruzione. E qui sta il punto. Se dovesse scattare il semaforo verde per il procedimento, sarebbe quanto mai interessante vedere chi si troverà a braccetto con il primo cittadino della storica svolta “carbonara”. In aula difatti si dibatterebbe di un reato che non può prescindere da due soggetti: un corrotto ed un corruttore. Indicato l’uno, perché l’altro gode del privilegio dell’anonimato, e addirittura non è stato neppure menzionato o ipotizzato negli atti dell’inchiesta?

    STADIO DEL NUOTO 1 – Sibila il presidente della commissione sport, Gianfranco Iacomelli: «I costi di gestione del PalaGalli sono insostenibili per l’amministrazione comunale». Le cui “tasche” sono praticamente al verde e in particolare centoventimila euro l’anno pro Enel (riscaldamento dell’acqua e… dintorni) non si possono sborsare. Sicuro, una presa di posizione netta. Ma l’esimio professionista nonché degno consigliere di maggioranza dall’alto della propria onestà intellettuale a nostro avviso avrebbe dovuto porre l’accento anche su un’altra questione. Chiedendosi e chiedendo con quale professionalità, competenza e criterio sia stato redatto il progetto relativo allo Stadio del Nuoto se è vero che oggi, e ci troviamo soltanto a pochissimi mesi dalla sua inaugurazione, gli addetti ai lavori stanno già affrontando gli annosi problemi che sappiamo. E non solo. Iacomelli dovrebbe anche chiedersi e chiedere come sia possibile oggigiorno non prevedere un impianto di energia alternativa (pannelli solari e via dicendo) in grado di ottimizzare i costi di una megapiscina che ha tutta l’aria di diventare una cattedrale nel deserto o peggio ancora un attestato del pressappochismo dei tecnici del Pincio.

    STADIO DEL NUOTO 2 – “Umidità da tutte le parti al PalaGalli”. E’ quanto emerso da un articolo “sparato” da un giornale telematico e che ovviamente ha destato non poco stupore. Si legge, inoltre: “L’impianto di aerazione è stato costruito male oppure non viene mai acceso per risparmiare sulle bollette elettriche?” E ancora: “L’umidità ha permesso a specie naturali, tipo muschio verde, di prendere possesso di alcune parti della terrazza e di altri punti della struttura”. Infine, tanto per gradire: “Dall’esterno i muri dell’impianto risultano bagnati, con delle vere e proprie colate d’acqua per lunghi tratti della parete”. La prima domanda a questo punto sorge spontanea e la rivolgiamo sia al già menzionato Iacomelli che all’assessore allo sport Fanciulli: è davvero quella descritta la condizione in cui versa il PalaGalli? Che, tanto per capirci, è costato una barca di soldi e non è dunque spuntato come un fungo a costo zero. La seconda domanda, altrettanto spontanea, è invece questa: se l’umidità dovesse essere figlia di lavori eseguiti in maniera superficiale, non sarebbe il caso di mettere con le spalle al muro l’impresa che dello Stadio del Nuoto s’è occupata? Dalla premiata ditta Iacomelli&Fanciulli attendesi risposta precisa e dettagliata. Grazie.

    DESTRA E SINISTRA PARI SONO – Clima elettorale, cielo uggioso e chiari di luna. Tra qualche giorno scoppierà (speriamolo, almeno il divertimento è assicurato) la bagarre e contiamo di vederne delle belle. Sia sul versante del centrosinistra che su quello opposto. Specie nel primo caso la curiosità è massima e coinvolge il settore riservato all’Italia dei Valori con il suo leader in testa, Alvaro Balloni. Che ha urlato ai quattro venti: «Sto con la Bonino ma non abbandono Moscherini». In politichese significa: come prima più di prima tengo il piede su due staffe e non tediatemi con le solite accuse di opportunismo. Allora? Beh, in caso di successo di Renata Polverini, sarà sfizioso verificare quali continueranno ad essere i rapporti tra “arditi” e azzurri del Pdl, udicini e il “Giano” dipietrista della politicchia “pinciana” nel chiuso dell’aula Pucci. Qui infatti sono a stretto contatto di gomito ma a livello nazionale, provinciale e regionale distinti e distanti. Mamma, che libidine!

    “PATTI” POCO CHIARI – Prendete uno shaker, versateci un po’ di Consorzio Olivieri, aggiungete dell’Edilfondiaria senza dimenticare una spruzzatina di Marchese del Pincio nonché un’altra del gruppo consiliare pidino e agitate con forza. Cosa ne vien fuori? Un cocktail paradisiaco da mandare giù tutto di un fiato. Quale la sua denominazione? “Patti (territoriali) poco chiari e inimicizia lunga”.