CIVITAVECCHIA – Pietro Di Paolo fa marcia indietro sul ‘‘no comment’’ relativo alla questione rifiuti a Centro Chimico. L’assessore alle Attività produttive e alle Politiche dei rifiuti corregge la scelta impopolare e decide di rispondere: «Presso il Centro Chimico di Civitavecchia non sarà aperta una discarica, né sarà costruito un termovalorizzatore. Per essere più precisi – afferma – la Regione Lazio non ha mai previsto e non ha in previsione la realizzazione di nulla all’interno di quella struttura o di strutture di quel genere. Tutte le notizie pubblicate sull’argomento, a seguito anche di dichiarazioni sopra le righe di esponenti politici, sono false». «Pertanto – si legge in una nota – smentisco categoricamente tutte le illazioni capziose e strumentali che hanno trovato spazio sulla stampa locale in questi giorni. Invito tutti a un maggiore senso di responsabilità e di serietà – prosegue l’assessore Di Paolo – perché generare inutili allarmismi, istillare dubbi sulla base del nulla o diffondere messaggi privi di ogni fondamento non è di alcun aiuto alla crescita del territorio». E i politici ai quali l’assessore regionale fa riferimento, ovvero quelli di Sinistra e libertà che prima degli altri sono intervenuti sul tema, prontamente hanno replicato: «Prendiamo atto delle dichiarazioni dell’assessore che assicura la totale infondatezza dell’ipotesi di una discarica o di un inceneritore all’interno del comprensorio militare di Santa Lucia. Per quanto ci riguarda – spiega il capogruppo di Sel in Provincia, Gino De Paolis – abbiamo già presentato un’interrogazione al nostro assessore all’Ambiente della Provincia di Roma Michele Civita, con l’intento di fare chiarezza su un’ipotesi che per quanto ci è dato conoscere resta tuttora fondata. Pertanto, queste richieste urgenti di chiarimento saranno avanzate anche dal gruppo di Sinistra ecologia e libertà della Regione Lazio, attraverso un’analoga interrogazione. E’ in quella sede che ci aspettiamo da parte dell’assessore Di Paolo l’ufficialità delle rassicurazioni». Sul tema dei rifiuti si registra anche l’intervento del Polo civico: «È un problema che non si risolve quando le decisioni sono condizionate dagli interessi delle lobby del settore – afferma il consigliere provinciale Alvaro Balloni – e dall’ipocrisia di quei politici che puntano al consenso elettorale facendo leva sulla paura della gente che guarda ormai con diffidenza persino alle soluzioni più ragionevoli e vantaggiose. Quanto alla nostra ipotesi di bruciare cdr di qualità nella centrale di Torre Nord – riferisce Ballni – premettiamo che siamo allo stadio di una proposta per la cui attuazione ci batteremo solo se verrà condivisa dalla città, messa a punto anche basandoci su quanto avviene in altre realtà italiane». A tal proposito il Polo civico prende come esempio Fusina e Brescia, la prima passata da una co-combustione cdr-carbone all’innalzamento della quota rifiuti, l’altra – dotata di due centrali, un cementificio e diverse aziende siderurgiche – che bruciando un’altissima quantità di rifiuti, riuscirebbe ad ottenere ogni anno circa 60milioni di euro. «Nel caso nostro – aggiunge Alvaro Balloni – non occorre neppure costruire un termovalorizzatore che ingenera comunque timori. È sufficiente ottimizzare la presenza di una servitù di cui purtroppo siamo già gravati, la centrale di Tvn, dove – dichiara il consigliere provinciale – si può bruciare senza problemi sino al 5% di cdr in sostituzione del carbone in quanto entro tale limite l’impianto non ha bisogno di essere modificato. Basta porre in essere un duplice sforzo – riferisce il consigliere provinciale – inteso a portare la raccolta differenziata, come la legge prevede, ad una quota di almeno il 30% e dotarci di un centro di produzione di cdr di qualità, inserendo nella convenzione con l’Enel una clausola che impegni l’azienda elettrica ad acquistare il detto materiale esclusivamente da tale impianto».
Amministrazione
2 Novembre 2011
Di Paolo: «Niente rifiuti al Centro Chimico»