S. MARINELLA – Sola, con un handicap grave ed abbandonata dalle istituzioni. Dopo anni di sofferenze e di grandi sacrifici, la signora Maria Grazia De Angelis ha deciso, lasciando da parte per un attimo il suo grande senso di dignità, di uscire allo scoperto e di lanciare l’ennesimo appello al sindaco di Santa Marinella, Roberto Bacheca. La donna, 51enne, denuncia di essere stata presa in giro per un anno intero, dopo che il primo cittadino gli aveva promesso aiuto. La storia di Maria Grazia è simile alle tante altre che si sentono quotidianamente sui giornali. Costretta su una sedia a rotelle dall’età di 40 anni, dopo una brillante carriera di architetto, perché colpita da una malattia talmente rara che non è possibile curare con farmaci in quanto le aziende specializzate non hanno mai provveduto per questioni economiche ad effettuare una ricerca più capillare, oggi non è più certa del futuro. La signora De Angelis, infatti, è stata colpita da ‘‘Atassia spino cerebrale’’ che causa la mancanza di coordinamento dei movimenti dovuto a disfunzioni del cervelletto. Ci tiene a dire che non ha mai chiesto contributi al Comune, nonostante una pensione di 400 euro mensili ed altri 400 di accompagno, ma con l’affitto da pagare. L’unica concessione che gli è stata fatta dai Servizi sociali è un’assistente domiciliare che l’assiste per un’ora e mezza al giorno. Nelle altre 22 ore e mezza vive sola, senza aiuto da parte dei parenti e costretta a restare chiusa in casa perché non ha la possibilità di scendere in strada con la sua carrozzina perché ci sono gli scalini che rendono impossibile i suoi movimenti. «In casa mi muovo con un deambulatore perché non riesco a stare in piedi per i noti problemi – ci racconta la donna – se qualcuno mi aiuta e mi porta fuori la carrozzina posso andare in giro. Purtroppo non ho un montascale che mi consentirebbe di scendere e di salire da sola gli scalini di casa. Per questo ho fatto inizialmente una richiesta all’Inps per avere il montascale. Mi è stato risposto che avrei dovuto anticipare la spesa (che ammonta a 13mila euro) e che mi sarebbero stati rimborsati solo una parte dopo tre anni. Per una come me che prende 800 euro di pensione e paga l’affitto, come avrei potuto fare ciò, per cui mi sono rivolta al sindaco Bacheca che, inizialmente, si è mostrato molto disponibile, assicurandomi che avrebbe provveduto lui a stanziare la cifra richiesta tanto che dopo poco tempo si è presentata in casa una ditta specializzata che ha fatto un preventivo e l’ha poi inviato al Comune. La stessa ditta mi ha telefonato qualche mese dopo, dicendo che erano stati stanziati 23mila euro per questo lavoro. Nel frattempo sono stata ricoverata in ospedale e dopo essere uscita ho chiamato la ditta per sapere come stavano le cose. Mi hanno risposto di aver inviato il preventivo al Sindaco ma che non avevano ricevuto nessuna risposta. Insomma Bacheca si era defilato. E’ passato un anno da quell’incontro con il Sindaco e le cose sono rimaste le stesse». La signora infatti non è arrabbiata tanto per essere costretta a restare chiusa in casa, quanto per le promesse non mantenute dal primo cittadino. «Mi sento umiliata per come sono stata trattata – dice Maria Grazia – ho anche inviato una e-mail a Bacheca ma non si è degnato neppure di rispondermi. Eppure hanno speso 300mila euro per mettere la sabbia in una spiaggia privata vicino casa mia. Ma come è possibile prendersi gioco di persone che hanno gravi disabilità?» (Gi.Ba.)
Cronaca
2 Novembre 2011
Disabile costretta a rimanere chiusa in casa