TARQUINIA – Sarà l’autopsia disposta dal sostituto procuratore, Pantaleo Polifemo, della procura di Civitavecchia, a stabilire con certezza le cause del decesso di Alfano Bonaventura, l’imprenditore 38enne di Monte Romano morto stamattina poco dopo le 9, presso l’ospedale di Tarquinia. L’uomo era molto conosciuto a Civitavecchia per le sue attività in porto e in città. Alfano bonaventura era apprezzato per le sue doti umane e per la sua bonomia. L’imprenditore aveva, fra le altre cose, in appalto la gestione della mensa Enel, era titolare del punto ristoro denominato ‘’Il Saraceno’’ situato all’interno dello scalo e si occupava anche di provviste di bordo con l’azienda di famiglia, la Mediterranea. Stamattina, mentre il padre Giacomo lo accompagnava al lavoro, a Civitavecchia, è stato costretto a fermarsi al pronto soccorso del nosocomio tarquiniese dove è giunto cianotico, quasi in fin di vita. Pochi minuti dopo, nonostante il tentativo dei medici di rianimarlo, è deceduto. I sintomi segnalati sono riconducibili a quelli di un infarto, ma la procura della Repubblica ha deciso di aprire un’inchiesta. Gli inquirenti stanno infatti cercando di appurare se l’attacco cardiaco possa essere correlato all’assunzione di sostanze stupefacenti. Le indagini, affidate alla polizia del Commissariato di Tarquinia, diretta dal vicequestore aggiunto Riccardo Bartoli, sono scattate immediatamente. Perquisizioni sono state effettuate sia nella villa di Bonaventura alle porte di Monte Romano – dove si è recato personalmente il dottor Bartoli accompagnato dall’ispettore Tony Mancini (nella foto al lato) -, sia a Civitavecchia. Il magistrato sta ricostruendo le ore immediatamente antecedenti la morte. Secondo una prima ricostruzione, il giovane imprenditore, separato da tre anni, con un figlio di 11 e residente nella villa di Monte Romano insieme ai genitori,avrebbe trascorso la serata di lunedì a Roma, salvo poi rientrare ed accusare diversi malesseri. Dopo una notte insonne, afflitto dal dolore, Alfano Bonaventura stamattina ha chiesto al padre di accompagnarlo al lavoro fino a che, durante il tragitto, la situazione è degenerata inducendo Giacomo Bonaventura a trasferire il figlio al pronto soccorso della cittadina etrusca. Ma per il 38enne non c’è stato nulla da fare. Nel tardo pomeriggio, il corpo dell’imprenditore è stato trasferito a Roma, all’istituto di medicina legale, presso l’obitorio del Verano, dove con ogni probabilità domani mattina sarà effettuato l’esame autoptico. Intanto si sono protratti per tutta la giornata i controlli da parte della Polizia di Tarquinia.
Al vaglio degli inquirenti anche il fatto che a Ladispoli si sia verificato un decesso per overdose, avvenuto in nottata.