SANTA MARINELLA – “Dopo i fatti di Santa Severa, ci siamo sentiti in obbligo di approfondire le tematiche delle condizioni dei nostri anziani sul territorio, perché conoscendole meglio, potremo aiutarli in questa stagione della vita”. Così si esprime il Comitato Cittadino dell’Udc, che ha voluto fare uno studio sulla presenza degli anziani nel territorio, studio che sarà propedeutico ad azioni mirate per apportare delle migliorie. I dati forniti dallo studio targato Udc, dicono che “la popolazione anziana residente nel Distretto, al 31/12/2008, è pari a 15237 abitanti e rappresenta il 19% dell’ intera popolazione distrettuale. La distribuzione degli ultrasessantacinquenni nei quattro Comuni del Distretto, risulta essere, in percentuale, maggiormente presente nei Comuni di Allumiere e Tolfa, dove gli anziani rappresentano rispettivamente il 20,7% ed il 20,2% della popolazione residente. “A Civitavecchia – continuano i centristi – vi è un totale di 10.038 anziani (19%), a S. Marinella 3287 (19%), a Tolfa 1042 (20%), ed a Allumiere ci sono 870 anziani (20,7%)”. Come valutare il grado di rischio in tale età? I cosiddetti “Grandi Vecchi”, cioè le persone con età pari o superiore a 85 anni, che costituiscono il 2,2% della popolazione distrettuale.A tal proposito, particolarmente significativo è l’indicatore di criticità sociale, che misura la presenza relativa di anziani di 85 anni e oltre tra gli anziani di 65 anni e oltre: tale indicatore segnala il tasso di “vecchiaia” estrema tra la popolazione anziana e conseguentemente anche il grado di rischio e di marginalizzazione sociale ed economica tra gli anziani residenti. Rispetto al 2006 il valore dell’indice di criticità sociale è aumentato in tutti i comuni del distretto. Tolfa e Allumiere sono i comuni che presentano un più elevato valore nell’indice; il comune di Tolfa presenta un valore di tale indice pari a 12,8, aumentato, rispetto allo scorso anno, di 1,5 punti; il Comune di Allumiere ha un valore di 11,8 (+1,4 rispetto al 2006); mentre nel comune di S. Marinella è aumentato addirittura di quasi 2 punti. Cosa sarebbe opportuno fare? Quali misure adottare per non emarginare gli anziani? “Riteniamo – dicono i componenti del comitato cittadino – che vista la complessità del problema, ogni progetto di intervento in questa area deve essere caratterizzato da un approccio globale e di forte integrazione socio-sanitaria. L’anziano fragile, è colui che sviluppa, nel corso dell’invecchiamento, patologie croniche multiple ed un decadimento significativo dello stato fisico e cognitivo. Da qui, riteniamo che l’Assistenza domiciliare socio-sanitaria per gli anziani fragili debba essere riorganizzata partendo dal sistema delle cure domiciliari, è deve essere finalizzata a superare le modalità di erogazione attualmente separate per categorie di pazienti, individuando un modello unico di assistenza domiciliare Integrata. L’Udc di Civitavecchia, in linea con i principi di solidarietà, efficienza e preparazione che muovono i sentimenti cari al partito cattolico, ritiene indispensabile adottare un piano di intervento di assistenza sociale che integri i servizi sociali degli enti locali e l’Azienda Sanitaria, che faccia dell’assistenza domiciliare integrata una valida alternativa al ricovero ospedaliero, un’ opportunità per una tempestiva dimissione, l’alternativa o il complemento all’assistenza in strutture residenziali e semiresidenziali. Oltre ovviamente a favorire lo sviluppo delle reti informali di solidarietà a livello territoriale. Ogni programma educativo e riabilitativo – concludono dalla sede di via Costa, -potrà trasformarsi in un concreto piano solo e soltanto se correlato ed integrato con le realtà sociali e le risorse istituzionali e informali presenti sul territorio. Nostro intento è quello di creare una “rete” coordinata in cui ogni singola istituzione, ogni singolo soggetto svolge il proprio ruolo nell’ottica di un servizio integrato”. (Dem. Log.)
Cronaca
2 Novembre 2011
Dopo i fatti di Villa Chiara, l'Udc avvia uno studio sulla condizione degli anziani