TARQUINIA – Non c’è pace nelle liste presentate per il rinnovo del consiglio di amministrazione e del presidente dell’Università Agraria di Tarquinia. Oggi pomeriggio si è nuovamente riunita d’urgenza la commissione elettorale per esaminare la richiesta presentata da Paola Barcaroli di rinuncia alla candidatura nella lista ‘‘Tarquinia Terra Nostra’’, collegata alla presidente Annarita De Alessandris. La candidata ha presentato giovedì presso il protocollo dell’Ente una nota di richiesta di ritiro per ragioni di salute. La commissione si è pronunciata con voti unanimi per l’accoglimento dell’istanza della donna, «anche in ragione – spiegano dall’Agraria – delle motivazioni addotte a sostegno del ritiro della candidatura, afferenti a motivi di salute». Il numero dei candidati della lista ‘‘Tarquinia Terra Nostra’’ scende così da 18 a 17. La stessa commissione dell’Agraria ha pubblicato ieri i manifesti per annunciare che «non saranno ammesse ulteriori rinunce, in quanto intempestive». Salgono dunque a due i candidati che si ritirano per la corsa nel centrodestra, dopo il clamore del caso Generali. L’operaio trentenne, dopo aver cambiato diverse versioni, ha rilasciato ai carabinieri una dichiarazione spontanea nella quale conferma di non aver firmato l’adesione alla candidatura, modificando tuttavia alcuni particolari esposti nella prima dichiarazione. Sarà la perizia calligrafica a fare chiarezza. Prosegue il viavai presso la stazione dei carabinieri: tutti i candidati sono invitati ad apporre la propria firma per i dovuti riscontri. Intanto non si placano le polemiche. Il Partito Democratico replica a ruota alle dichiarazioni del Pdl, in un botta e risposta che sembra ormai inarrestabile fino al giorno del voto, il 30 e 31 maggio. «Il Pdl non poteva dare risposte migliori – attacca il Pd – Conferma a mezzo stampa che per loro il programma non è altro che una appendice, definita le ‘‘solite parole vuote con le solite proposte che stancano i cittadini’’ e che l’Agraria per il centrodestra serve solo quale grimaldello per le prossime elezioni comunali’’. Il fatto è che un candidato della lista civica che sostiene il centrodestra – incalza il Pd – ha dichiarato di non aver firmato lui l’accettazione della candidatura, il fatto è che c’è un’indagine in corso che stabilirà la verità, il resto sono solo illazioni e sentito dire». «Manca solo la teoria del complotto – prosegue la nota ufficiale – I soliti temi del Pdl, la verità è che per quanto ci riguarda non torneremo più sul caso Generali che non ci compete se non come esempio di come vengano gestite le candidature nello schieramento a noi avverso. Ci dispiace che Generali non sia più in lista, ci sconcerta che non ci sia mai voluto stare, ci insospettisce che ci si sia trovato. Per noi i programmi sono il perno della coalizione e lo specchio della buona amministrazione, le candidature figlie della partecipazione e della condivisione». La questione appare però complessa, vista l’appartenza di Generali proprio all’Udc, il partito che si presenta, di fatto, spaccato in questa consultazione elettorale. Una nota ufficiale giunta dalla segreteria ufficiale del partito ha infatti preso le distanze dall’Udc Tarquinia che aveva espresso appoggio al centrosinistra e ad Antonelli.
Cronaca
2 Novembre 2011
Elezioni all’Agraria: ancora un ritiro