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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Emergenza, avvolto nel mistero lo sbarco di immigrati tunisini

    TARQUINIA – Ancora una giornata di attesa oggi a Tarquinia. Alcuna notizia ufficiale è infatti giunta agli organi istituzionali per confermare o smentire la possibile apertura di una tendopoli presso l’ex aeroporto militare Amerigo Sostegni per ospitare i migranti giunti a Lampedusa. La visita del premier Silvio Berlusconi e del ministro dell’Interno Maroni in Tunisia e l’attesa dei risultati sull’eventuale accordo raggiunto, hanno fatto slittare di almeno 24 ore qualunque operazione in loco. Secondo alcune informazioni, il campo di Tarquinia, di cui si parla da giorni, sarebbe comunque tra le ultime ipotesi che il Governo terrà in considerazione, essendo il sito ancora tutto da impiantare. Manca infatti la recinzione e un qualunque tipo di allaccio per garantire i servizi minimi, oltre all’allestimento delle tende. Operazioni che certamente non possono avvenire nel giro di poche ore. L’allarme in città non si è però fermato. Alcune informazioni parlano di pre-allerta giunto al 118 e di navi in arrivo presso il porto di Civitavecchia. Ciò anche alla luce delle notizie circa due navi dirette verso il Centro-Nord e in arrivo nelle prossime ore presso il porto di Civitavecchia, ma sulla notizia vige il massimo silenzio, forse dovuto alla forte opposizione alle tendopoli che continua ad emergere in queste ore da tutto il territorio, in primis da Tarquinia. In particolare, la “Clodia”, della Tirrenia, all’alba di domani mattina dovrebbe giungere in vista del porto, per poi attraccare non appena sarà stata decisa (o chiarita) la destinazione dei circa 1200 passeggeri a bordo.

    Il piano illustrato dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, agli enti locali prevede che ogni regione – escluso l’Abruzzo – debba ospitare un campo per extracomunitari. Ma finora, le uniche tendopoli allestite si trovano al Sud: ci sono Manduria e Potenza, Chinisia,Caltanissetta, Santa Maria Capua Vetere. L’unica regione del Centro-Nord che ha risposto all’appello di Maroni è la Toscana, dove sono pronte strutture nelle province di Firenze, Livorno, Grosseto e Arezzo, per un totale di 300 migranti. Saranno trasportati a Livorno da una delle due navi in arrivo in queste ore da Lampedusa. I nomi di diversi siti continuano a circolare, anche se non sono ancora definitivi e pare ci siano margini di trattativa su soluzioni alternative: oltre al sito dell’ex aeroporto a Tarquinia, si parla dell’arena rock di Torino (bloccata dal sindaco SergioChiamparino), Montichiari (Brescia), Vipiteno (Bolzano), Padova e Fermo. Le decisioni finali sulle nuove tendopoli da aprire sono attese per oggi, quando è prevista a palazzo Chigi la seconda riunione della “cabina di regia” creata da Governo, Regioni ed enti locali per l’emergenza immigrazione. Naturalmente, si attendono buone notizie dalla missione a Tunisi di del ministro Maroni, dopo un primo fallimento del premier Berlusconi. Intanto il sindaco di Tarquinia si rivolge al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per ribadire la più assoluta contrarietà alla realizzazione di una tendopoli e la necessità che si attui un serio progetto di ospitalità, con il coinvolgimento di tutte le Istituzioni. «A nome personale e del consiglio comunale, manifestando anche la volontà dell’Università Agraria, per rappresentare la ferma opposizione a quella che potrei definire una “dittatura” da parte del Governo nell’assumere decisioni, senza consultare e coinvolgere le comunità locali e soprattutto coloro che le rappresentano. – scrive il primo cittadino – Infatti, negli ultimi giorni, dirigenti della Prefettura, della Questura e dei Vigili del Fuoco, ufficiali dei Carabinieri e rappresentanti dell’Aereonautica Militare hanno effettuato una serie di sopralluoghi in varie parti del territorio comunale. Da ultimo presso l’ex aeroporto militare “Amerigo Sostegni”, una distesa pianeggiante priva di qualsiasi infrastruttura, ubicato sulla provinciale Litoranea, a circa cinque chilometri dalla città. Scopo di tali ispezioni è quello di trovare un sito idoneo all’installazione di una tendopoli per accogliere gli immigrati nordafricani. Di fronte a tali comportamenti l’Amministrazione Comunale si è da subito mobilitata, convocando, in contemporanea con l’Università Agraria, un consiglio straordinario e urgente per approvare un documento che afferma l’impossibilità di concentrare migliaia di persone in un’area priva di qualsiasi tipo di servizio primario. Con il medesimo atto si dichiara la disponibilità a realizzare, con la collaborazione di tutte le Istituzioni, un progetto di accoglienza, che tuteli la dignità degli immigrati e non crei gravi tensioni sociali, con ripercussioni negative anche sull’economia locale. Il modo di agire del Governo può essere definito un vero e proprio “abuso di potere” una “imposizione assolutamente inaccettabile”, che sembra essere la prova di una colpevole impreparazione di fronte ad una crisi annunciata da mesi. Il peso di questa responsabilità non può e non deve essere scaricato sui Comuni. Le richiedo quindi un incisivo controllo sull’evolversi della questione, nell’ottica di garantire che, di fronte a emergenze come quella che si sta vivendo in questo periodo, le scelte possano essere sempre concordate e condivise con il territorio».

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