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    Politica
    2 Novembre 2011
    Emergenza carceri, Tidei si appella ad Alfano

    CIVITAVECCHIA – Dopo aver denunciato il problema dei cassintegrati della giustizia, chiedendo l’immediata apertura di un tavolo interistituzionale, il parlamentare del Pd Pietro Tidei ha interrogato di nuovo il ministro Angelino Alfano puntando l’attenzione sulla situazione delle carceri. Il deputato locale ha parlato di una situazione intollerabile. “La popolazione carceraria è aumentata a livelli esponenziali e se la tendenza dovesse continuare a questo regime, avremo entro il 2012 circa 100.000 detenuti – ha spiegato – vittima di questa situazione drammatica è lo stesso personale, educatori penitenziari ed agenti di polizia penitenziaria, ormai esasperato e spesso fatto oggetto di aggressioni da parte dei reclusi”. In tutto questo gli istituti penitenziari del Lazio vivono una situazione “drammatica e precaria”: e Civitavecchia non sembra fare eccezione, anzi. “In città – ha spiegato Tidei – ci sono ben due istituti penitenziari e la situazione carceraria si prospetta davvero drammatica: oltre 700 detenuti nei due istituti ed una carenza nell’organico di oltre il 30% che rende la condizione lavorativa degli agenti in servizio insostenibile anche sotto il profilo della sicurezza. Sempre a Civitavecchia presso il nuovo complesso penitenziario di Aurelia sono presenti circa 600 detenuti con un decremento continuo, per pensionamento e trasferimento in altre sedi, del personale che conta solo 232 unità anziché le 342 previste dalla pianta organica del decreto elaborato dal Ministero della Giustizia nel 2001. Analoga la situazione al carcere di via Tarquinia dove si trovano circa 120 ristretti ed il personale è di sole 52 unità anziché le 82 previste dallo stesso decreto;i sindacati a fronte di questo stato di totale abbandono accusano non solo il Governo ma anche l’amministrazione centrale per non aver proceduto alla nomina di un nuovo Provveditore Regionale determinando quindi la mancanza di un tavolo di confronto e una situazione di totale immobilismo”. Tutti motivi, questi, per i quali Tidei si chiede se il ministro Alfano “non intenda affrontare seriamente i problemi delle carceri italiane, ingiustificabili – ha aggiunto – in un paese civile e democratico come l’Italia e con particolare attenzione l’emergenza che si sta creando nel Lazio, vera bomba pronta all’esplosione”.