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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Enrico Benedetti ricorda il nipote Sergio

    TARQUINIA – Enrico Benedetti ricorda con parole commoventi il nipote Sergio, stroncato da un infarto il giorno dell’epifania. “Ho deciso di ricordare pubblicamente il mio nipote Sergio per dargli un addio non solo a titolo personale, ma anche a nome dei tanti Tarquiniesi che appartengono alla numerosa schiera dei Benedetti. –esordisce-L’immatura fine di Sergio priva non solo la famiglia, ma tutta la città della presenza di un uomo pubblico, un amministratore che si è impegnato nel Consiglio comunale e nelle direzioni dei partiti democratici e degli enti cittadini per oltre un trentennio.” Le oltre duemila persone presenti al funerale sono state il giusto riconoscimento per un uomo prima di tutto ma anche per un amministratore che è stato d’esempio per diverse generazioni.
    “Sergio -prosegue Enrico Benedetti- credo che non ci sia Tarquiniese che non lo abbia conosciuto, pronto com’era a mettersi a disposizione di chiunque si rivolgesse a lui per un consiglio, un parere, un intervento, un aiuto che mai negò, neppure a quelli che la politica classificava come suoi avversari, ma che dovettero sempre riconoscerne l’intima rettitudine e la volontà di rendersi utile ai concittadini.
    Che dire, infatti della partecipazioni di Sergio all’attività di tutte le associazioni cittadine alle quali mai ha rifiutato la sua saggezza e la sua esperienza e molte delle quali ha trovato il modo di guidare personalmente, pur non tralasciando la cura della propria azienda? Nei consessi pubblici si è udita immancabile la sua voce ogni volta ci fosse da confrontarsi con un problema, suggerire una soluzione, impegnarsi a favore della città, qualsiasi fosse il colore dell’amministrazione, che lui fosse al governo o all’opposizione.” Benedetti pone l’accento anche sul ruolo che la stirpe Benedetti ha avuto e continua ad avere per Tarquinia.
    “Ritengo perciò di parlare anche in qualità di appartenente alla schiera dei Benedetti che in questa città hanno rappresentato e rappresentano una famiglia ben nota: da secoli i Benedetti, se non altro per il loro numero, hanno avuto sempre un ruolo nel mondo dell’economia e delle iniziative pubbliche e private ed è perciò che ho sentito il dovere di partecipare con queste mie poche parole all’estremo saluto che stiamo rendendo a Sergio, che certamente è stato uno dei componenti più rappresentativi della famiglia ed al quale un affetto di sangue e una grande ammirazione per la sua operosa fattività mi hanno sempre legato.”

    Anche l’amministrazione dell’Università Agraria desidera esprimere il suo dolore e la vicinanza alla famiglia di Sergio Benedetti, “uomo giusto e straordinario, politico leale ed onesto, capace di amare la sua Tarquinia oltre ogni limite e confine, un esempio che lascia un vuoto negli affetti di ciascuno di noi. Ci piace ricordare il suo attaccamento alla terra ed al lavoro, la sua infaticabile opera a difesa del territorio e delle tradizioni. Uomo di fede profonda rivolte a lui vanno le nostre preghiere”.