CIVITAVECCHIA – “In un momento di necessità è stata utilizzata con leggerezza la carta di credito della società per pagamenti “improvvisi”: ma quei soldi, due mesi fa, sono stati tutti restituiti. Non c’è alcuna appropriazione indebita: Romagnuolo si è comportato in modo sciocco ed infantile”. Queste le parole del sindaco Moscherini in merito alla bufera che si è abbattuta su Etm, con l’amministratore unico accusato di aver effettuato acquisti e spese che in molti casi non hanno nulla a che fare con l’attività della municipalizzata, utilizzando però la carta di credito aziendale. “Sono una persona onesta – ha spiegato Romagnuolo – si tratta di bassezze inaudite e di illazioni, un attacco che apre a tutti gli effetti la campagna elettorale. Non ho nulla da nascondere, quei soldi, 1680 euro, li ho già restituiti tutti a marzo. Comunque rimetto il mandato nelle mani del Sindaco in attesa che questa vicenda venga chiarita”. Nessun problema, quindi, per i due amministratori cittadini: soltanto allarmi ingiustificati, denunce tardive, attacchi politici. Intanto però il Sindaco ha dato mandato, onde evitare altre “distrazioni” future, di ritirare tutte le carte di credito a tutte le società partecipate. “Evidentemente si è voluta strumentalizzare la vicenda perché siamo in campagna elettorale – ha aggiunto Moscherini – ad oggi, comunque, sull’onestà di Romagnuolo sono più che tranquillo”. L’amministratore unico di Etm ha confermato poi che quando, “3/4 giorni fa Piendibene chiese l’accesso agli atti, non ho avuto alcun problema, non avendo nulla da nascondere. Ma sapeva anche – ha aggiunto – che quei soldi erano già stati restituiti”. Sindaco e Romagnuolo hanno poi puntato l’accento sulla gestione della municipalizzata “perché – ha spiegato l’amministratore unico – sono abituato a rispondere sui fatti e non sulle illazioni. Nessuno ha parlato di un’azienda che da 900 mila euro di perdite ha chiuso il 2010 con un bilancio in attivo di 7 mila euro. Aspetto invece la Corte dei Conti sulle gestioni passate: io sono tranquillo. Da oggi sarà guerra, ma non sulla stampa: ho dato anche mandato ai legali di seguire la vicenda dal punto di vista tecnico”. E proprio sul passato si è soffermato Moscherini, spigando che “parlare della gestione Renda e della gestione Romagnuolo vuol dire accostare – ha aggiunto – il diavolo all’acqua santa. In quel caso sì che c’è stata una gestione allegra dell’azienda: Renda dovrà spiegarci l’indebitamento attraverso gli swap, dovrà essere chiarito il capitolo della Santa Rita Logistica: altro che scienziati. Di una cosa sono certo: non ho sbagliato a scegliere Romagnuolo. Non siamo certo in presenza di un errore grave, ma di un utilizzo sbagliato della carta di credito aziendale in un momento di emergenza. L’immagine di Romagnuolo “ladro” è davvero risibile”. A dare sostegno politico ai due è stato il capogruppo Pdl Dimitri Vitali che ha difeso a spada tratta Romagnuolo. “Ha operato bene in Etm – ha spiegato – d’altronde lui è stato nominato dal Sindaco, non si è certo nominato da solo. Dimostrerà comunque la completa estraneità a questa vicenda”. Sulla questione è intervenuta anche il consigliere del Pd Marietta Tidei che ha parlato di “misura stracolma: 927 euro per Ipod e altri oggetti di elettronica il 6 gennaio – ha spiegato – 900 euro spesi solo a gennaio alla pizzeria rosticceria Number One, pieni di benzina presso il distributore Agip di Magliana Nord, casualmente vicino alla Sede di Atac dove Romagnuolo lavora e dove probabilmente si reca con una Panda aziendale, acquisti al supermercato, ristoranti a non finire. Tutte spese fatte con carta di credito aziendale da Romagnuolo che contribuiscono, se ancora ce ne fosse bisogno, a chiarire il tenore dei comportamenti degli amministratori che questa maggioranza ha scelto. La cosa assolutamente sconvolgente – ha aggiunto – è che tali informazioni erano contenute in una relazione del collegio dei revisori dei conti di circa 14 pagine che è stata inviata al Sindaco, all’Assessore al Bilancio e al dirigente competente”. Relazione che però il Sindaco smentisce di aver mai ricevuto, con il dirigente Balsani che ha chiarito come “esistono normali verifiche interne trimestrali dei revisori. Probabilmente la question, interna all’azienda – ha aggiunto – rientra in una di queste”. Marietta Tidei si è cheista “per quanto ancora questa Amministrazione – ha spiegato – continuerà a non rispondere su questioni gravi come questa. Per quanto ancora dovremo pensare che sia normale nascondere gli atti, come nel caso delle domande per le casette di legno. Ci chiediamo per quanto ancora ci dovremmo tenere un’amministrazione di rubagalline che senza nessun curriculum professionale gestiscono spese, assegnazioni, assunzioni, sponsorizzazioni come se si trattasse della propria bottega, aprendo voragini nei conti che i cittadini continuano a pagare. Non ritiene il Sindaco che sia giunto il momento di scaricare queste zavorre che nulla apportano in termini di professionalità e che invece costano come supermanager? I membri del comitato sul controllo analogo, presieduto da un avvocato, non sanno leggere?”. Motivi per i quali il consigliere del Pd chiede al Sindaco se non sia il caso di pretendere qualche dimissione”.
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