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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Farcas, è stata morte naturale

     TARQUINIA – Gabriel Farcas, il metalmeccanico romeno trovato cadavere il 14 ottobre scorso nella macchia di Sant’Agostino, è morto per cause naturali. Questo è infatti il risultato emerso a seguito dell’autopsia e degli esami tossicologici, che avrebbero definitivamente escluso sia l’ipotesi dello strangolamento sia quella dell’avvelenamento come pure le ipotesi di pugnalate o colpi di arma da fuoco. Nessuna causa esterna sarebbe, cioè, intervenuta per generare il decesso del rumeno 32enne, il cui corpo è stato restituito ai famigliari. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i segni sul collo, come ipotizzato all’inizio, sarebbero stati dovuti alla posizione del ragazzo (trovato col collo piegato in avanti), e al forte stato di decomposizione che sul punto del piegamento aveva generato un solco più profondo. A destare sospetti, anche l’osso del collo spezzato rilevato in sede di autopsia (e non di ispezione esterna sul posto da parte del medico legale). Questa sarebbe infatti una circostanza avvenuta successivamente al decesso, cioè durante il trasporto del cadavere dentro la bara, da Sant’Agostino all’ospedale di Civitavecchia. Resta il giallo sul perché Farcas si trovasse in quel luogo impervio e soprattutto che fine abbiano fatto gli indumenti, il cellulare, il computer e le sigarette. Tutto farebbe pensare al fatto che il ragazzo abbia tentato di disfarsi anche di questi oggetti, come avrebbe tentato di fare con la macchina. Il perché resta però un mistero. Ancora aperta anche l’ipotesi che qualcuno possa aver assistito al decesso di Farcas. Forse il romeno a Sant’Agostino si trovava in compagnia di un’altra persona che ha visto tutto ed è poi fuggita. (Ale.Ro.)