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    Società
    2 Novembre 2011
    Fedeli disorientati tra pedofili e santuari

    CIVITAVECCHIA – Alcuni parlano di ‘‘notizie che vanno di moda’’ inserite in contesti ben definiti. Naturalmente stabilire quando questa o quella notizia va data non è una cosa semplice, come pure decretare quando un personaggio pubblico piuttosto che un altro possa azzardare o meno un commento, di certo non spetta a chi scrive. Inutile affidarci a un pronostico per chiarire da quale parte stia la ragione, in relazione a un determinato argomento. Recentemente il vescovo emerito Girolamo Grillo si è espresso sulla necessità di realizzare un santuario mariano a Civitavecchia parlando di un progetto redatto dal vescovo Chenis e lo ha fatto proprio quando il presule si trovava sul letto di morte. Tanto che la Curia si è affrettata a smentire: «Il vescovo è malato -hanno spiegato in quei giorni – ora è il momento di pregare come lui sta facendo per se stesso e per i suoi fedeli». Venti giorni dopo Grillo torna alla ribalta sfruttando un argomento che tiene banco, per comunicare che negli anni passati avrebbe allontanato dalla diocesi quei sacerdoti sospettati di pedofilia, senza ovviamente fornire maggiori dettagli sugli individui ma gettando ombre sulla moralità della Chiesa locale, per giunta a distanza di anni dai fatti presumibilmente accaduti. Nessuno mette in discussione le parole del monsignore, anche se viene spontaneo chiedersi perché non si sia mai rivolto alla magistratura, preferendo attendere non si sa quanto tempo prima di affidare le sue rivelazioni ad un quotidiano nazionale. Non è compito poi di un giornale di provincia indurre un vescovo a rivelare segreti legati al suo magistero episcopale, né chiedergli conto delle parole pronunciate in questa o quella circostanza. Ci saremmo però aspettati da lui, per toccare temi più concreti e alla nostra portata, almeno una frase in ricordo di colui al quale pubblicamente ha consegnato il pastorale e con esso la diocesi di Civitavecchia – Tarquinia. Oggi come quindici giorni fa. Un breve ricordo, se non proprio un’omelia, in memoria di Don Carlo, che tanto ha fatto per questo territorio e del quale il vescovo emerito ha purtroppo evitato di parlare. Tanto ci saremmo permessi di chiedere a monsignor Grillo e nient’altro. Santuari e pedofili, non ce ne voglia, senza riscontri sono solo parole.
    Fa.Mar.