CIVITAVECCHIA – La prima pagina del documento è tutta in spagnolo: stemma della Repubblica di Fidel Castro, Tribunal Provincial Popular, l’oggetto del documento, ossia il ‘‘Certifico de Sentencia’’ e il nome della segretaria Yamila Hernandez Gutierrez, il testo del dispositivo di espulsione, la data di rilascio del certificato, il 24 settembre scorso, la firma del segretario giudiziario, timbri e diritti. L’altra pagina è la traduzione, fedele, di quanto riportato. L’espulsione è motivata dal fatto che «per le caratteristiche del reato – si legge – l’entità e il grado della pericolosità sociale e le caratteristiche personali del sanzionato risulta nocivo, per la nostra società, la permanenza dell’incolpato nel paese». E questo anche in mancanza di un processo e di una sentenza, considerando che il codice penale cubano dispone che l’espulsione può ‘‘estinguere la sanzione principale’’, come riportato nel riferimento all’articolo 46 del codice penale stesso.
In sostanza, se di falso si tratta, è un ‘‘falso d’autore’’ confezionato o con una sentenza analoga copiata e ‘‘affibbiata’’ a Moscherini, o con l’intervento di un legale che conosce molto bene il codice della Repubblica castrista. Le perplessità sono soprattutto due: l’assenza di una data della sentenza (citata solo con il numero 567) e delle generalità (compresa la cittadinanza) dello stesso Moscherini.
Cronaca
2 Novembre 2011
Finezze giuridiche e grossolane carenze