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    Politica
    2 Novembre 2011
    Fiorentini: «Altro che luna park, siamo sulle montagne russe»

    CIVITAVECCHIA – I conti non tornano nel Pdl, almeno per quanto riguarda le dichiarazioni rese da Francesco Lollobrigida all’indomani del rimpasto di giunta. L’esponente della corrente An infatti ha dettato una nuova strategia basata sulla disapprovazione del metodo moscheriniano, favorendo la remissione delle deleghe da parte dei consiglieri comunali Vitali, Cecchi e La Camera e le dimissioni degli stessi dai ruoli ricoperti all’interno delle commissioni consiliari. Tutto da rifare, quindi, secondo Lollobrigida, tranne le nomine assessorili che stranamente non vengono toccate dalla polemica interna alle larghe intese. Nulla da dire su Roscioni all’Ambiente, figuriamoci poi su Zappacosta vicesindaco. Mario Fiorentini però nota qualcosa di strano. «Questo desolante panorama politico si commenta da solo – fa sapere all’indomani della costituzione in consiglio del gruppo Pdl ad opera dei tre ex An – non è mia intenzione offendere nessuno ma gli atteggiamenti e i comportamenti instabili di questa amministrazione sono ben altro che la giostra del luna park: siamo sulle montagne russe – riferisce il consigliere comunale eletto con la Dc per le Autonomie – dove il problema del metodo esiste dal 2007 e non ricordo alcuna difesa d’ufficio dalla struttura politica del Pdl quando sono stati defenestrati prima gli assessori di Forza Italia, De Sio e Romagnuolo, poi quello di Alleanza Nazionale, Bassetti ed in fine quello della Democrazia cristiana per le Autonomie, Le Blanc». Fiorentini riconosce alla Casa delle libertà il merito di aver contribuito alla realizzazione del progetto politico delle larghe intese: «Purtroppo – aggiunge – i progetti politici hanno un inizio e una fine e quanto sta accadendo ne è la dimostrazione, con le larghe intese che guardano sempre più a sinistra o meglio a un terzo polo costruito con persone notabili accreditate nei posti di potere della gestione politica». Per Fiorentini non ci sarebbe l’intenzione di guidare la coalizione politica del Pdl «scelta democraticamente dagli elettori per amministrare la città, ma una squadra di persone compiacenti a questo o a quell’incarico istituzionale e non, dislocate dentro e fuori l’amministrazione, con le quali si ritiene di poter condividere la gestione politica presente che porterà il futuro terzo polo alla città». Mario Fiorentini si associa alla decisione di La Camera, Cecchi e Vitali: «Credo che siamo ormai tutti consci del ridimensionamento attuale della rappresentatività istituzionali dei partiti fondatori del Pdl (Forza Italia, An e Dc per le Autonomie )- dichiara in una nota – e quindi se esistono le condizioni politiche forse è giunto il momento che qualcuno costituisca in consiglio comunale il gruppo del Pdl per fare luce e capire che aderisce e soprattutto per comprendere la forza politica». Parole che a questo punto mettono con le spalle al muro i consiglieri comunali eletti nella lista Moscherini, la cui consistenza politica, a questo punto, sarà valutata in base all’eventuale adesione o meno al nuovo gruppo del Pdl. Bacchettate anche sotto l’aspetto dei risultati alle ultime consultazioni: «Con molta superficialità i responsabili politici provinciali regionali hanno fatto ‘‘spallucce’’ – dichiara Mario Fiorentini – sottovalutando il chiaro disegno politico in atto contro il Pdl che in termini elettorali ha perso migliaia di voti alle ultime elezioni europee e addirittura alle recentissime regionali la candidata del Pdl, Renata Polverini, è stata sconfitta dalla sua avversaria politica Emma Bonino. Occorre sottolineare con estrema preoccupazione – prosegue – il dato relativo all’astensionismo che nella nostra città è da considerare nei migliori guinness dei primati negativi. Se questi nostri concittadini sono sempre più lontani dalla politica – conclude Fiorentini – è perché sono stanchi di essere ignorati, raggirati e continuamente delusi dai falsi patti d’onore sbandierati solo per carpire artatamente consensi elettorali. È ora di finirla con una politica di chiacchiere incomprensibili, di stupide baruffe e di politicanti senza mestiere».