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    Politica
    2 Novembre 2011
    Fli: "Moscherini affetto da sindrome d'onnipotenza"

    CIVITAVECCHIA – È proprio vero che al peggio non c’è mai fine: dopo i disastri di questi 4 anni, disastri per altro sotto gli occhi di tutti e quindi non certo millantati, il nostro beneamato sindaco decide che si ricandiderà il prossimo anno per far risorgere o meglio “rinascere” Civitavecchia. E se poi Moscherini è convinto di “aver fatto un buon lavoro” allora vorrà dire che tutti i civitavecchiese devono andare in analisi da uno specialista serio, sia mentale che oculista, perché non hanno capito e visto nulla di tutto questo buon lavoro. Mercato, Marina, mense scolastiche, rotatorie, acquedotti, Etm, Etruria e via dicendo sono tutti esempi di successo di questa Amministrazione”. Ne sono convinti gli esponenti locali di Futuro e Libertà che contestano la scelta del Sindaco di candidarsi anche alle prossime amministrative. “A noi sembra invece che al Sindaco sia venuta la stessa sindrome che attanaglia il premier: quella dell’onnipotenza. Per quanto ci riguarda – hanno aggiunto – sa già che non avrà il nostro sostegno né ora né mai e che anzi ci troverà sicuramente contrapposti a lui e alla sua eventuale santa alleanza, ammesso che riuscirà a racimolarla, unitamente ad associazioni, liste civiche gruppi di cittadini che sono stanchi del marciume e del mal governo di lui e della sua giunta e di tutti i rappresentanti della vecchia politica. Serve discontinuità, servono giovani (non solo di età ma di idee), servono progetti seri. Serve la volontà per far rinascere Civitavecchia non la voglia di proseguire nella sua distruzione. Civitavecchia e i civitavecchiesi si devono affrancare da tutti coloro che per anni e anni l’hanno distrutta, saccheggiata, affamata, corrotta, sfregiata, concupita, stuprata, solo per gli interessi personali o di parte. E quello che ha proposto oggi Moscherini non è certo il nuovo che avanza. Futuro e Libertà è pronto alla sfida, anche se con pochi mezzi e soprattutto pochissimo denaro. Dalla nostra parte abbiamo la volontà di fare e di cambiare. Utopia? Possibile. Ma la volontà spesso sposta anche le montagne. E che la sfida abbia inizio”.