logo
    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    Frascarelli alla Tidei: «Non mi dimetto»

    CIVITAVECCHIA – L’assessore alla Casa, Giancarlo Frascarelli risponde alle dure critiche lanciate alla sua persona dal consigliere comunale del Partito democratico, Marietta Tidei. «La competenza dell’emergenza abitativa come decreto appartiene al Sindaco, mentre tutti i casi degli alloggi provvisori sono di stretta competenza dei Servizi sociali – ha detto Frascarelli – l’Assessore alla Casa, invece, ha competenze soprattutto nel campo della programmazione, delle assegnazioni definitive inerenti i bandi regionali e degli altri aspetti di questo settore». E alle parole del consigliere Tidei, che ha detto che in una situazione del genere da Assessore alla Casa lei si sarebbe dimessa, Frascarelli risponde: «Io non mi dimetto perché ho a cuore il lavoro che ho portato avanti e che sto producendo, soprattutto nell’interesse di quelle famiglie che devono essere assistite sia per gli affitti che per le centinaia di domande presentate per l’alloggio popolare. C’è un bando regionale, c’è il dialogo che ho riaperto con l’Ater, c’è la volontà di risolvere i problemi della gente: tutto questo deve far capire all’opposizione – ha concluso – che ho un’apprensione giornaliera per quelle famiglie che sono rimaste fuori e che non saranno abbandonate dal sottoscritto».
    Ma il botta e risposta non accenna a placarsi e il consigliere d’opposizione replica: «In tutta sincerità non credo che serva un assessorato solo per vigilare sul bando Ater, visto che di alloggi Ater disponibili ce ne sono pochissimi. Se neanche l’emergenza abitativa – ha proseguito – è tra le competenze dell’Assessore alla Casa a che cosa serve questo assessorato?».
    Sull’assegnazione delle casette di legno interviene anche il Partito Democratico di Civitavecchia: «La casa dovrebbe essere un diritto invece è una pena. E chi non ha risorse economiche oltre alla pena anche l’umiliazione. È proprio il caso degli assegnatari di queste 40 casette. Ridotti a oggetto di cui il Sindaco dispone in base alle proprie preferenze».
    «Queste casette – ricorda Enrico Leopardo del Pd – sono state assegnate senza un bando pubblico, senza consultare i Servizi sociali, né l’assessorato alla Casa. Ciò significa semplicemente strumentalizzare i bisogni della gente e in particolare di chi è povero».