TARQUINIA – Fungopoli ancora in primo piano. Il presidente dell’Università Agraria di Tarquinia, Alessandro Antonelli, replica all’ assessore al Commercio, Turismo ed Agricoltura del Comune di Civitavecchia, Avv. Alessandro Maruccio, con una lettera indirizzata anche al Comune di Civitavecchia, alla Provincia di Viterbo, alla Regione Lazio e al Comune di Tarquinia.
“Scrivo la presente facendo seguito a Sua datata 26 ottobre 2010, recante oggetto: richiesta ritiro provvedimento Università Agraria di Tarquinia – scrive Antonelli nella missiva – Pur riconoscendo la legittimità politica e il sensibile interessamento alle problematiche sollevate dai suoi concittadini, mi duole riscontrare la precarietà delle informazioni in suo possesso, nonché l’inelegante critica di un provvedimento di cui non si ha coscienza e consapevolezza, in quanto mai richiesto e pertanto non conosciuto”. “Le aree che l’Università Agraria di Tarquinia ha riservato alla propria utenza – spiega il presidente Antonelli – corrispondono a circa 80 ettari su 6.300, una porzione che appare troppo esigua per paventare intenti discriminatori o peggio lesivi di una politica di omogeneizzazione ed unificazione del territorio. Il diritto di fungatico riferito agli Usi Civici gestiti dall’Università Agraria di Tarquinia appare pertanto limitato in via esclusiva alla zona denominata Pianoro della Civita, e non interessante le rimanenti zone naturalmente vocate alla raccolta dei funghi, ad oggi disponibili per chiunque, ancorché tutti i terreni amministrati da questo Ente sono di fatto qualificati come terreni di demanio civico”. “Siamo certi – conclude Antonelli -di aver adottato un provvedimento legittimo e giusto, che tutela i cittadini di Tarquinia senza discriminare alcuno. A tal fine mi appare evidente riscontrare l’impossibilità di accogliere la sua richiesta, chiedendo cortesemente di non adire ulteriormente i mezzi di informazione, cui la Sua missiva appariva in realtà effettivamente indirizzata e se del caso far valere le ragioni assunte presso le competenti sedi giurisdizionali che, considerata la Sua professione non sto di certo ad indicare. Non l’Università Agraria ha inteso aprire una vertenza tra collettività, al contrario le campagne stampa che hanno dato questa valenza sono state avviate proprio da Civitavecchia, ricolme di demagogia e populismo. Gli interessi di pochi non possono inquinare per opportunismo politico la pacifica convivenza tra genti e popolazioni limitrofe, in gioco la stessa vigenza e utilità dei diritti afferenti alle proprietà collettive, il loro effettivo godimento, la tutela dei cittadini di Tarquinia”.
Cronaca
2 Novembre 2011
FUNGOPOLI. Antonelli: "Un provvedimento legittimo e giusto"